Scorie - Da Tesla-entusiasti e Tesla-pentiti

Ho già notato anche di recente che Elon Musk è stato per anni un beniamino dei sinistrorsi, che erano fieri di segnalare la loro virtù ecologista comprando (e beneficiando di incentivi pubblici pagati anche da gente molto più povera di loro) i dispositivi elettrici con ruote a marchio Tesla.

Da quando lo stesso Musk ha comprato Twitter, poi rinominato X, ha iniziato a essere inviso dagli stessi sinistrorsi, in quanto contrario al wokismo censorio fino a quel momento imperante sulla piattaforma. Da quando, poi, ha sposato la causa MAGA, anche le Tesla sono diventate motivo di imbarazzo per quelle stesse persone che, prima, le consideravano un simbolo della loro virtù green.

Per inciso, adesso Musk è per lo più apprezzato a destra. Chi, invece, ha sempre considerato gli incentivi pubblici e le spinte legislative all'elettrificazione delle automobili qualcosa di ripugnante (disclaimer 1: sono tra costoro) e magari pensa che le auto elettriche siano sostanzialmente elettrodomestici con le ruote (disclaimer 2: sono anche tra costoro), considerava e considera tuttora Musk un individuo certamente geniale, ma tutt'altro che un beniamino, avendo potuto contare per anni non già su una domanda autentica, bensì su una domanda drogata da incentivi e sulla necessità legislativamente imposta per le case che producevano auto non elettriche di comprare da Tesla crediti di emissione per miliardi di dollari, ricavi senza i quali probabilmente sarebbe fallita.

Il boicottaggio sia di X, sia di Tesla ovviamente avviene anche a sud delle Alpi. E anche qui sono per lo più sinistrorsi coloro che guidano entusiasticamente auto elettriche.

Abbastanza ridicola la crisi di coscienza di Nicola Fratoianni e della moglie Elisabetta Piccolotti, entrambi parlamentari di Alleanza verdi sinistra, che hanno una Model Y. Fratoianni si è affrettato a precisare che l'auto è della moglie, la quale ha voluto precisare che è in leasing, e che prima di dover fare la campagna elettorale non avevsa neppure un'auto, ma "o giravo in bici o in treno o prendevo un'auto a noleggio".

E allora "siccome siamo ecologisti e anche coerenti abbiamo pensato che fosse bene acquistare un'auto completamente elettrica che mi garantisse una lunga percorrenza in sicurezza e avesse un'autonomia importante. Faccio un giro sui siti e vedo che tante opzioni costavano più della Tesla. Opto per un leasing, in quel momento l'auto mi serve, domani chissà."

Non so quali siti abbia consultato, ma ci sono anche elettrodomestici con le ruote che costano meno delle Tesla, ancorché sotto i 20mila euro non ci sia quasi nulla e si tratti, nel caso, di utilitarie o citycar. Mentre la Tesla era sfoggiata dai sinistrorsi benestanti della california, tipo attori e cantanti.

Ma dal "giorno del saluto nazista ho deciso che, finito di pagare le rate del leasing, lascerò quell'auto. Ma la verità è che noi siamo ostaggi delle tecno-oligarchie che sostengono Trump: dalle mail di Google ai pagamenti con i Paypal, gli europei non hanno autonomia".

In realtà ogni casa automobilistica europea produce modelli elettrici e ci sono anche appplicazioni per i pagamenti di società europee.

Ma il punto è un altro: soprattutto chi dice di avere a cuore le sorti dei meno abbienti, dovrebbe detestare un modello di business basato su incentivi alla domanda e penalizzazioni legislative dei concorrenti. Il tutto a prescindere dalle simpatie o antipatie politiche verso i proprietari delle aziende.

Questa crisi da Tesla-pentiti però è un esempio perfetto di come vanno le cose con i sinistrorsi di ogni dove...

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