Scorie - (Non) imparare niente dagli errori verdi
Ho commentato più volte le prese di posizione di quelli che definisco ecotalebani. Un ecotalebano è facilmente riconoscibile, perché a fronte delle conseguenze negative delle norme da essi elogiate sulle stesse categorie che dovrebbero essere beneficiarie, non prendono in considerazione un ripensamento, ma invitano i politici a fare di più.
Alla folta pattuglia ecotalebana di Bloomberg si è aggiunto (tale) Mark Whitehouse, il quale racconta del caso di un agricoltore dello Stato della Sassonia (ex Germania Est) che produce energia solare e coltiva senza fare uso di fertilizzanti chimici né pesticidi, oltre a vendere tutto sul mercato locale.
Un fiore all'occhiello green, almeno così credeva di essere. E infatti aveva accolto con entusiasmo il Green Deal, dal quale credeva di trarre benefici economici in forma di sussidi più generosi rispetto alla politica agricola comune (PAC) precedente.
E invece, "per ottenere i sussidi ha dovuto impiegare dozzine di ore e fornire dettagliate mappe elettroniche", per di più subendo anche il malfunzionamento del portale della Sassonia. E dovendo raddoppiare lo sforzo, dato che una parte dei suoi terreni è nella confinante Turingia, che per di più ha un software differente.
Tanta fatica, per ottenere 29mila euro "significativamente meno che gli anni precedenti".
Whitehouse racconta poi le conseguenze inintenzionali di tutta la storia della PAC, che da circa sessant'anni ha via via reso da un lato sempre più complicato fare agricoltura e, dall'altro, reso il settore totalmente dipendente dai sussidi (ergo: dalle tasse altrui).
Ma la "lista delle politiche eco-friendly e degli incentivi per i cosiddetti eco-schemi", ossia in sostanza mantenere incolta più terra, non è stata un pranzo di gala per gli agricoltori.
I quali "abituati ad avere a che fare con funzionari simpatizzanti, devono adesso fare i conti con autorità ambientali". Per di più, adesso sono pure accusati di avere mucche che scoreggiano, provocando il riscaldamento globale. Alla fine, i costi di compliance sono aumentati, i sussidi no.
E l'agricoltore della Sassonia ha finito per turbarsi leggermente, e Whitehouse suppone che possa essere tra coloro che hanno votato male lo scorso febbraio, ossia per Alternative fur Deutschland.
Ora, non pretendo che questo signor Whitehouse invochi maggiore libertà di impresa al posto di vincoli e sussidi, né che prenda in considerazione che in Europa importiamo prodotti dal resto del mondo in cui tutti gli obblighi e divieti europei non ci sono (e non si tratta solo si Paesi sottosviluppati o incivili).
Però, per quanto non mi stupisca, trovo avvilente il rilancio tipicamente ecotalebano:
"La risposta dei leader europei finora è stata di sacrificare l'ambiente, alleggerendo i requisiti in modi che spesso hanno aggiunto confusione... invece i politici devono imparare dai loro stessi errori e accelarare la transizione green."
E quello sarebbe imparare dai loro errori...
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