Scorie - (re)distribuzione
Alla vigilia del 1° maggio il presidente della Repubblica, in visita ad alcune imprese nel reggiano, ha detto, tra le altre cose:
"Il lavoro è indice di dignità e si deve affermare con forza il carattere del lavoro come primo, elementare, modo costruttivo di redistribuzione del reddito prodotto."
Posso supporre che a Mattarella sia cara la funzione redistributrice, ma quella è tipicamente svolta dallo Stato mediante il fisco.
Il lavoro, in senso lato, è presupposto per gli scambi che generano reddito. Quello dipendente, che suppongo fosse la parte di lavoro a cui si riferiva Mattarella, è remunerato generalmente in modo indipendente dal reddito prodotto dall'impresa, salvo meccanismo di partecipazione non molto diffusi.
Va da sé, peraltro, che se l'impresa non produce utili, prima o poi non sarà neppure in grado di remunerare il lavoro dipendente. Tuttavia nei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore dipendente ha senso al più parlare di distribuzione del reddito prodotto. Non di redistribuzione.
Per quella ci sono le tasse, purtroppo.
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