Scorie - Effetto Cuba o peggio?

Mentre il Parlamento europeo ha confermato che dal 2035 non potranno più essere immatricolate auto nuove con motore endotermico, il passaggio all'elettrico conrinua a non essere un fenomeno di mercato.

Nonostante una campagna martellante tesa a rappresentare questa imposizione come la via per risolvere il problema delle immissioni di gas serra e contrastare il cambiamento climatico, i cittadini europei mantengono più di una perplessità. Non deve stupire, pertanto, che dal Global Automotive Consumer Study (GACS) 2023 condotto da Deloitte risulti l'intenzione di non comprare più auto a benzina o gasolio, ma neppure full electric.

In sostanza, la prima credo sia vissuta come una non scelta, bensì come una imposizione. Ma considerando le preoccupazioni in merito alla limitata autonomia delle batterie, alla carenza di colonnine di ricarica, ai tempi incommensurabilmente superiori per ricaricare rispetto a riempire il serbatoio di benzina o gasolio (ma anche nei confronti di metano e gpl la proporzione resta imbarazzante) e, last but not least, ai prezzi inaccessibili, gli europei (italiani inclusi) preferiscono al più le ibride.

Il tutto mentre le case automobilistiche chiedono sussidi simili a quelli introdotti dall'amministrazione Biden negli USA, nel tentativo (sanguinoso per i pagatori di tasse) di rendere le auto elettriche competitive con quelle a motore endotermico. Saranno beneficiari di un incentivo fino a 7.500 dollari auto con un prezzo di partenza fino a 55mila dollari o pick-up fino a 80mila dollari. Una misura che sarà regressiva, ossia il peggio del peggio della tassazione.

Ad approvazione avvenuta, i talebani europei si lasciavano andare a commenti tipo quelli della l'eurodeputata verde francese Karima Delli, secondo la quale l'accordo "riconcilia l'automobile e il clima, due fratelli nemici", e il loro punto di riferimento, il socialista vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans sentenziava che nel 2050 "quasi tutti i veicoli in circolazione dovranno essere a emissioni zero", incuranti delle conseguenze su produttori e cittadini.

Maurizio Marchesini, vicepresidente di Confindustria, ha paventato per l'Italia "un effetto Cuba. La gente non potrà comprare le auto elettriche perché troppo costose, e continuerà a girare con auto sempre più vecchie."

Considerazione a mio parere condivisibile, ma ch erischia perfino di essere ottimista. Mentre a Cuba, infatti, il regime castrista non ha vietato alle vecchie macchine americane di continuare a circolare per decenni, ancorché malridotte, in Europa non mi stupirei se i talebani verdi le mettessero fuori legge.

Perché al peggio non c'è mai limite.

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