Scorie - Un'Italia sempre più (al) verde

Da un'indagine condotta da Ernst&Young (Future Consumer Index) risulterebbe che gli italiani siano particolarmente inclini a comportarsi in modo green. 

Lo studio, condotto su 21mila persone provenienti da 27 Paesi, rivela per esempio che a sud delle Alpi il 74% dei rispondenti sia preoccupato per l'ambiente; si tratta di 9 punti in più della media. Maggiore sensibilità anche verso il cambiamento climatico (63% contro 43%) e alla sostenibilità (parola che può essere concretamente riempita in vario modo, a seconda di quanto politicamente corretti si voglia essere) negli acquisti (59% cpntro 53%).

In pratica, gli italiani consumano di meno e riciclano di più. Può darsi che tutto questo sia dovuto a una motivazione etica, ma una riduzione nel consumo di carne e latticini, o nell'utilizzo dell'automobile per i viaggi brevi potrebbe anche essere dovuto a difficoltà economiche.

Non a caso l'intenzione di comprare un'auto alimentata a energia rivnnovabile è rimandata al futuro anche da chi pare non avere preferenza per le macchine con motore endotermico. Detto per inciso, credo che le uto elettriche stiano a quelle con motore endotermico come gli hamburgher vegetali stanno a quelli di carne. Molto "segnalatori di virtù green", ma prodotti che non dovrebbero essere considerati succedanei.

E il fatto stesso che l'indagine, condotta trimestralmente, segnali un'accelerazione nella svolta ecosostenibile dal 2021, coincide con un periodo di riduzione dei redditi reali. Che tra due fenomeni correlati non vi sia per forza un nesso causale è indubbio, ma ciò per lo stesso motivo non credo si possa dare per scontata la motivazione etica come fattore determinante per la modifica nei comportamenti di consumo.

In definitiva, gli italiani potrebbero essere più verdi, o anche semplicemente più al verde di prima.

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