Scorie - L'ennesima promessa di pasto gratis in un Paese per vecchi

Partita ufficialmente la campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre, come da attese è iniziata la fiera delle promesse a suon di aumenti di spesa pubblica, ovviamente senza indicare le fonti di finanziamento e, anzi, promettendo tagli di tasse.

Silvio Berlusconi, alla sua (se non erro) ottava campagna elettorale per le elezioni politiche, pare puntare su una fascia di elettorato a lui vicina per età, che tendenzialmente si astiene dall'andare alle urne meno dei più giovani e sui quali una non infrequente demenza senile porta a non ricordare, probabilmente, quanto promesso e non mantenuto (a onor del vero non solo per colpa sua) negli ultimi tre decenni.

E così ecco che dal cilindro esce la promessa di portare a 1000 euro mensili le pensioni che attualmente sono al di sotto di tale soglia. Una proposta per la verità non nuova, che potrebbe costare, secondo quanto leggo sul Sole 24Ore, fino a 18 miliardi, e che andrebbe a vantaggio soprattutto di donne e meridionali.

A parte la mancata indicazione delle fonti di finanziamento, che lascia supporre che la manovra equivarrebbe a maggior deficit, è bene tenere presente che a fronte di quegli assegni di importo misero ci sono versamenti di contributi ancora più miseri, se non del tutto assenti.

Il conto sarebbe, prima o poi, pagato da coloro che oggi stanno già versando contributi senza neppure sapere se un giorno, per quanto in un lontano futuro, percepiranno una pensione, oltre che dai ragazzi che ancora non hanno iniziato a lavorare.

E' prevedibile che un politico ottuagenario in un Paese tra i più vecchi al mondo faccia campagna elettorale in questo modo. Se per lo meno avesse la decenza di non tirare più in ballo a sproposito il liberalismo sarebbe meglio, però.

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