Scorie - Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato

Leggendo molte analisi sull'andamento dei prezzi al consumo, pare che le banche centrali abbiano l'ingrato compito di contenerne l'ulteriore crescita mediante provvedimenti di politica monetaria restrittiva, mentre non avrebbero responsabilità per quanto sta accadendo.

Si prenda, per esempio, un'analisi di Riccardo Sorrentino sul Sole 24Ore.

"Dietro il rialzo dei prezzi c'è la pandemia e lo squilibrio tra domanda e offerta che può ancora creare visto l'andamento dei contagi e dei ricoveri: l'inflazione è iniziata con la ripresa, con una domanda, spesso sospinta da opportuni interventi pubblici, che ha investito una struttura produttiva ancora sofferente. Poi la Russia ha invaso l'Ucraina e i prezzi sono esplosi. All'inizio si era pensato, e sperato, che tutto fosse passeggero, che si trattasse di una "variazione di prezzi relativi", non meno dolorosa dell'inflazione per famiglie e imprese, ma più facile da gestire. Non è andata così."

Volendo, uno può cercare di individuare un riferimento alla politica monetaria nella stringata formula degli "interventi pubblici", peraltro considerati "opportuni". Ma il rialzo dei prezzi sarebbe da attribuire al balzo della domand apost lockdown a fronte di un'offerta in ritardo e, da febbraio scorso, alla guerra in Ucraina.

Elementi che, come ho già osservato a più riprese, indubbiamente hanno contribuito a peggiorare le cose; tuttavia, considerando i prezzi sono espressi in moneta, un aumento generalizzato può esserci solo se aumenta la quantità di moneta. La quale, negli attuali sistemi monetari, è creata dalle banche centrali e dalle banche commerciali, in base alle decisioni di politica monetaria delle prime.

Eppure ecco cosa pensa Sorrentino.

"Hanno sbagliato le banche centrali? Facile rispondere di sì, ma era difficile non sbagliare. L'incertezza era – ed è – elevatissima, e le scelte davvero ardue. La politica monetaria, in una situazione come questa, non può che fare... chirurgia. Far male, un po' a tutti, per rendere un corpo più sano. I prezzi si possono raffreddare solo frenando l'economia; anche se così si mettono in difficoltà le imprese più deboli, i loro lavoratori, i loro proprietari. Si rischia la recessione: l'attività economica risponde più rapidamente dei prezzi ai tassi d'interesse."

Proprio perché esistono l'incertezza e l'incompletezza delle informazioni, le banche centrali dovrebbero astenersi dal cercare di "guidare" l'economia attraverso la politica monetaria. Altrimenti, nel cercare di generare crescita economica, pongono le basi per la crisi successiva.

Adesso si sente ripetere, e lo fa anche Sorrentino, che il "rischio da evitare è che mercati, imprenditori e lavoratori inizino a considerare l'inflazione come un fattore di cui tener conto per lungo tempo."

In pratica, chi ha perso potere d'acquisto dovrebbe farsene una ragione. E magari ringraziare le banche centrali perché hanno domato l'inflazione...

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