Scorie - Venditori di balsamo di tigre a Cernobbio
Se c'è qualcosa di cui non sono carenti gran parte di coloro che chiedono il voto agli italiani, è il tasso di statalismo. In questo l'attuale maggioranza, sfruttando l'allentamento dei vincoli europei sui conti pubblici dovuti alla pandemia, sta comportandosi come una persona bulimica che ha accesso a un frigorifero pieno dopo essere stata impossibilitata per qualche tempo a darsi agli eccessi.
Intervenuto al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il ministro Stefano Patuanelli ha affermato che "lo Stato non fa l'imprenditore", però "non può essere solo arbitro".
Posto che esiste una sia pur piccola minoranza di persone che credono fermamente che lo Stato non dovrebbe neppure fare l'arbitro, cosa ha in mente Patuanelli?
A suo parere, "le grandi trasformazioni degli assetti produttivi devono essere indirizzate da una grande governance pubblica che dia le linee di indirizzo."
In sostanza, lo Stato deve dirigere l'orchestra.
Emblematico il Patuanelli pensiero su Alitalia: "lo Stato non può stare in Alitalia per 20 anni, lì affronta una crisi aziendale e ne accompagna l'uscita ma lo Stato nelle grandi trasformazioni dei settori produttivi deve esserci e deve essere guida."
Dopodiché, la collega De Micheli ha assicurato (probabilmente per la settecentesima volta da inizio anno) che è "una questione di qualche giorno" per la newco che dovrebbe rilevare il business di Alitalia, lasciando ai pagatori di tasse i debiti pregressi. E la newco "produrrà in 30 giorni un piano industriale".
Una affermazione che perfino un venditore di balsamo di tigre si sentirebbe in imbarazzo a fare, suppongo.
Questo è il livello. Con buona pace per i pagatori di tasse.
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