Scorie - Il mondo sottosopra (quasi) ministro

Intervistato dalla Stampa, Andrea Roventini, economista vicino al M5S che avrebbe dovuto diventare ministro dell'Economia in un ipotetico governo tutto pentastellato, ha risposto così a una domanda sul problema della produttività in Italia:

"È vero, la struttura produttiva si è adagiata nella stagnazione. Ma molte imprese zombie sono sopravvissute per ragioni diverse da quelle che pensa. La mia convinzione è che abbiano contribuito la flessibilità del lavoro, la riduzione dei salari, misure di forfait fiscale. Più aiuti le imprese con questi strumenti, minore è la propensione a innovare."

In sostanza, fare impresa in Italia sembrerebbe diventato troppo facile, grazie a flessibilità del lavoro e aiuti fiscali. Con buona pace delle lamentele di chi deve avere a che fare con la legislazione domestica in queste materie.

Ora, sarebbe da capire come mai, se le cose stanno come sostiene Roventini, non ci sia la fila di imprese estere per venire ad aprire stabilimenti in Italia. Né si capisce come mai nelle classifiche internazionali l'Italia non risulti mai messa tanto bene come luogo dove fare impresa.

Questo non per negare che ci siano imprese zombie, ma a me vengono in mente Alitalia o l'ex Ilva, in cui mi pare che lo Stato ci abbia messo molto del suo, nel corso del tempo, per zombificare.

Né si può prescindere dal ruolo della politica monetaria nell'allungare la vita a imprese che riescono a far fronte al debito solo grazie a tassi di interesse mantenuti bassi artificialmente. Ma questo non riguarda solo l'Italia, ovviamente.

Sarebbe interessante capire, in questa visione sottosopra del mondo dell'impresa italiana, se Roventini ritiene che la soluzione consista nell'irrigidire il mercato del lavoro e nell'usare ancora di più il randello fiscale. 

Che punti a fare concorrenza a Landini?

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