Scorie - La soglia della sanità

Reduce, assieme ai suoi colleghi pentastellati, da una vittoria referendaria accompagnata da un crollo nelle elezioni per regioni e comuni, Luigi Di Maio prepara il terreno per il futuro, dicendosi favorevole a una legge elettorale proporzionale con soglia di sbarramento al 3%.

Fino a qualche tempo fa in molti si dicevano propensi a introdurre una soglia al 5%, poi i risultati elettorali suppongo abbiano consigliato di limare quel numero. Da questo punto di vista, Di Maio e Renzi sembrano ultimamente in perfetta sintonia.

Secondo Di Maio, quella del 3% è "una soglia sana." Ovviamente si tratta di intendersi su quale tipo di sanità si stia prendendo in considerazione. Credo si tratti di quella che coincide con la propria sopravvivenza politica, per la quale potrebbe non essere sufficiente l'abolizione del limite al numero di mandati che originariamente avevano previsto questi cittadini prestati (il più a lungo possibile) alla politica.

Considerazione che mi viene da fare anche quando Di Maio dichiara che l'alleanza con il PD deve proseguire, perché il governo "è stato rinforzato dalla pandemia e dalle Regionali" (se lo dice lui…), senza dimenticare che "cambiare per la terza volta in tre anni gli interlocutori con l'Europa vorrebbe dire rallentare il Recovery Fund".

In realtà vorrebbe probabilmente dire andare a elezioni anticipate, con rischio di ritorno allo stadio San Paolo (quando gli stadi riapriranno al pubblico) e non in qualità di spettatore. Rischio che, però, suppongo sarà scongiurato da molti pentastellati, se la tendenza continuerà a essere quella in atto da tempo, mediante migrazioni in direzione PD.

Perché sarebbe un vero peccato dover tornare alla vita di prima dopo aver maturato esperienza. Sono passati i tempi dell'uno vale uno… 

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