Scorie - Asset strategici

Carla Ruocco, parlamentare del M5S a cui è stata affidata la presidenza della commissione bicamerale sulle banche, ha di recente stigmatizzato la remunerazione dell'amministratore delegato di Borsa italiana, a oggi ancora appartenente al gruppo London Stock Exchange.

Questo l'argomento usato da Ruocco:

"Parlando più in generale di remunerazioni, vorrei sottolineare che il sistema finanziario è globale, complesso e in continua evoluzione e richiede ai vari player per essere competitivi di attrarre risorse umane competenti, produttive e internazionalizzate. Anche la letteratura economica dimostra che gli aspetti retributivi impattano in maniera significativa sul reclutamento di manager altamente qualificati. Ciò detto, un conto sono le remunerazioni attrattive, altro sono le remunerazioni eccessive."

In sostanza, prima dice che in un mercato globale occorre pagare bene per attrarre risorse competenti, salvo poi concludere che "un conto sono le remunerazioni attrattive, altro sono le remunerazioni eccessive."

Chiunque può essere d'accordo o meno con Ruocco in merito alla quantificazione della soglia oltre la quale una remunerazione è ritenuta eccessiva, ma si tratta pur sempre di valutazioni soggettive. Se una società ha azionisti privati, la remunerazione di tutte le persone che ci lavorano è (dovrebbe essere) esclusivamente affare loro.

Ruocco molto probabilmente sta parlando in prospettiva, dato che Borsa italiana è in vendita e il governo, guarda caso, vorrebbe coinvolgere anche in questa faccenda l'ormai onnipresente Cassa Depositi e Prestiti. Ciò non toglie che pretendere di stabilire, apparentemente con pretesa di oggettività, cosa sia eccessivo o meno, è segno di scarsa comprensione dell'economia e prima ancora di incapacità di fare ragionamenti logici.

Caratteristica non rara nei cittadini prestati alla politica a varie stelle.

In merito alla vendita di Borsa Italiana, che comprende MTS, mercato telematico dei titoli di Stato, Ruocco sostiene di preferire "la vendita di Mts separata, per realizzare il riassetto di governance che sostengo da tempo: un'agenzia pubblica per monitorare il debito quotato, con sotto una Mts privata a dare liquidità ai Btp sul mercato secondario. Per questo sarebbe strategico, a prescindere da chi vince l'asta, che Mts resti sotto la regia pubblica."

In sostanza, lo Stato che, tramite CDP, controlla MTS, formalmente privata, ma che sarebbe poi di fatto pubblica. Quello che Ruocco e i suoi colleghi probabilmente ignorano è che i BTP non sono scambiati solo su MTS o sul MOT (mercato al dettaglio di Borsa Italiana), bensì su una pluralità di sedi di esecuzione a livello internazionale.

Quindi se credono di poter giocare all'allegro chirurgo con i BTP mediante il controllo di MTS ritengo che stiano facendo male i conti. Si dovranno accontentare di nominare amministratori a loro graditi, come da sempre avviene nelle partecipate dallo Stato.

Probabilmente alla fine sarà quella la vera strategicità dell'asset…

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