Scorie - Stupore
Nicola Morra, senatore M5S originario di Cosenza e presidente della commissione parlamentare Antimafia, non ci sta: non accetta che nel piano di salvataggio della Banca Popolare di Bari sia prevista la chiusura di molte filiali in Calabria.
E, per giustificare la sua contrarietà, Morra afferma:
"In Calabria dall'inizio degli anni Duemila con grande miopia sono state avallate operazioni di rimessa in bonis di tantissimi istituti, prevalentemente Bcc e popolari, che si son rivelate fallimentari, privando questo territorio di un riferimento importantissimo. Questo caso della Popolare di Bari è soltanto l'ultimo di una serie di errori strategici. Ho spesso sostenuto che in Italia abbiamo tre questioni: quella meridionale, quella giovanile e quella criminale o mafiosa. Oggi nella mia regione abbiamo tassi demografici bassissimi, che devono suonare come un campanello d'allarme. Abbiamo un reddito pro capite apparentemente tale da legittimare la scomparsa dell'attività creditizia, ma una raccolta buona, che non collima con i dati ufficiali. Ecco, noi dobbiamo opporci a tutte le operazioni che abbiano come conseguenza, anche indiretta, quella di tenere la regione e il Sud sotto scacco e in mano a potenze criminali che ne minano le capacità di sviluppo."
Confesso che ho riletto più volte questo passaggio, perché sono convinto che quando una persona cerca di perorare una causa dovrebbe usare argomentazioni che non forniscano, in realtà, sostegno alla causa opposta.
Morra, dunque, critica le operazioni di rimessa in bonis di banche traballanti avvenute negli ultimi due decenni e rivelatesi "fallimentari".
Afferma, poi che la regione ha "tassi demografici bassissimi" e "un reddito pro capite apparentemente tale da legittimare la scomparsa dell'attività creditizia". Però hanno "raccolta buona, che non collima con i dati ufficiali". Non sono un esperto della materia, ma se quest'ultima affermazione corrisponde al vero, mi viene da supporre che l'attività di verifica di operazioni sospette di riciclaggio dovrebbe essere particolarmente intensa per chi fa attività bancaria da quelle parti. Attività che, di fatto, comporta costi (le banche, in sostanza, fanno quello che dovrebbe fare lo Stato, per di più senza ricevere un centesimo) e non genera alcun ricavo.
In sostanza, dopo due decenni di salvataggi "fallimentari" (ossia spreco di risorse), con una prospettiva di business non profittevole e anzi foriera di maggiori costi, Morra si stupisce che nel piano di salvataggio della Popolare di Bari sia prevista una riduzione delle filiali in Calabria.
Mah…
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