Scorie - Investimenti da urne elettorali

Parlando con chi ha figli in età scolare, la situazione che mi viene rappresentata è quella di una sostanziale arretratezza della scuola pubblica (che, di fatto, è monopolista in Italia) dal punto di vista delle strutture e delle dotazioni tecnologiche. Gli esperimenti di insegnamento online di questi mesi di chiusura delle scuole hanno avuto esiti alterni, sempre stando a quanto riferitomi. Nessuno, finora, si è lamentato della carenza degli insegnanti dal punto di vista quantitativo. Ovviamente non ho la pretesa che questo campione di opinioni sia statisticamente significativo, ma mi risulta che a lamentare una carenza numerica di insegnanti siano, di fatto, solo i rappresentanti sindacali di categoria.

Si dovrebbe dedurre che i fautori della spesa pubblica dovrebbero quanto meno privilegiare, alla voce "scuola", investimenti volti a ridurre queste carenze.

Invece la priorità del PD pare essere aumentare (più del finora previsto) il numero dei docenti. Ovviamente il partito sinistrorso Leu si è accodato. D'altra parte, dopo l'uscita di Renzi il PD ha virato marcatamente verso sinistra, nella forma assistenziale e statalista che fu, anche per competere con gli alleati pro tempore di governo.

Ecco, quindi, le parole del senatore PD Francesco Verducci, vice presidente della commissione Istruzione di Palazzo Madama:

"Sulla scuola occorrono investimenti. Tra gli altri nostri emendamenti al decreto Scuola, chiediamo la riapertura delle graduatorie provinciali degli insegnanti per far entrare giovani e la stabilizzazione dei professori specializzati sul sostegno, un settore da troppo tempo in affanno."

Il tutto allo scopo di "inserire stabilmente un numero più elevato di docenti e scongiurare un inizio del nuovo anno con un record storico di precari."

E pazienza se i giga saranno insufficienti. L'importante è rimpolpare i giga a chi va a votare.

 "Se io domenica mattina vado a votare - ha sottolineato il Cardinale- è perché sono convinto che esista un bene comune che riguarda te, riguarda tutti noi. Siamo un 'noi' di cui dobbiamo tenere conto. E mi fa paura, invece, questo atteggiamento individualistico, in fondo, di non scegliere. E, poi, quante nazioni ci sono nel mondo dove non si vota, dove c'è una testa che ha già pensato tutto... In fondo noi viviamo in una democrazia... E' un valore aggiunto anche la democrazia. In democrazia senti cose dritte, senti cose storte, senti cose che condividi e non condividi... Certamente tutti abbiamo il dovere di informarci, di farci una coscienza. Il voto è esprimere un giudizio".

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