Scorie - Strade nepalesi: il sogno di Lepore?
Bologna è una città talmente comunista che la sinistra potrebbe candidare sindaco chiunque e verrebbe (bovinamente) eletto. Non mi stupisce, quindi, che sia diventato sindaco Matteo Lepore, né mi stupirei se, ricandidandosi nel 2027, tornasse a essere eletto per un secondo mandato.
Intervenendo alla riapertura del canale di via Riva Reno, Lepore ha dichiarato:
"Inauguriamo uno spazio urbano nuovo, con panchine, spazi verdi, alberature e una piazza pedonale che prima non c'era, accanto al passaggio del tram. Al posto di due file di auto, caos e traffico, avremo un luogo perfetto per famiglie, residenti e credo poterà anche nuova vita commerciale. Questo è l'esempio di quello che il tram può fare per la città e qui porterà nuova vita alla zona".
Ovviamente chi parcheggiava la sua auto nei posti ora scomparsi sarà felice e contento di (ri)avere un canale, e pazienza se trovare parcheggio diventerà ancora più difficile di prima.
Ma a Lepore gli automobilisti pare proprio non piacciano. E' stato infatti uno dei primi sperimentatori, per lo meno su città delle dimensioni paragonabili a quelle di Bologna, dell'imposizione del limite di velocità di 30 chilometri orari anche in strade in cui era già basso il limite dei 50. In quell'occasione fece vacillare anche i comunisti con più di tre narici (che pure a Bologna non sono merce rara), tranne ovviamente gli ultraottantenni e quelli che vanno solo in bicicletta, che le macchine vorrebbero eliminarle del tutto dalla circolazione.
Tutto questo mi è tornato in mente durante il mio ultimo viaggio in Nepal, dove ho passato un paio di estenuanti giorni in fuoristrada a una media di 10-20 chilometri orari per via di strade devastate. Meno Male che non c'era Lepore, ho pensato. Altrimenti farebbe riprodurre quel tipo di fondo stradale anche per le vie di Bologna, così tutti quanti andrebbero alla sua velocità preferita...
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