Scorie - Il ripensamento di Ford che non piace agli ecotalebani

Dopo Jaguar, che ha sostituito il CEO responsabile della scellerata svolta tutta elettrica con annessa pubblicità che nulla aveva a che vedere con la tradizione e i gusti dei clienti storici del marchio, anche Ford ha dovuto rivedere la propria strategia nell'elettrico, annunciando una svalutazione di 19,5 miliardi di dollari dei suoi investimenti nelle EV.

In sostanza, Ford ha capito che i suoi clienti dei pick-up elettrici, come il modello F-150 Lightning, non ne vogliono sentire parlare, men che meno li comprano. Anche perché costano parecchio di più dei ben più affidabili modelli con motore a combustione interna.

Più che puntare sui veicoli elettrici, ridurrà le emissioni mediante maggiore produzione di ibridi e di elettrici extended-range (che ricaricano le batterie mediante un motore a scoppio).

Liam Denning, uno degli ecotalebani di Bloomberg, è ovviamente contrario alla scelta di Ford, non credendo che si tratti di "seguire i clienti". A suo parere si tratta dell'effetto del cambio di politica ambientale negli Stati Uniti. Il che è certamente parte della spiegazione, ma la questione è che le vendite di dispositivi elettrici a ruote erano insufficienti a produrre utili anche con i generosi incentivi a carico dei pagatori di tasse voluti da Biden. Figuriamoci senza incentivi.

Il che mi pare sufficiente a dimostrare che la domanda effettiva di veicoli elettrici sia carente, quindi i clienti preferiscano effettivamente i modelli con un motore a combustione, fosse anche ibridato.

"Ford si sta riconfigurando per adattarsi alle mutate realtà politiche, dato che i benefici ambientali dei veicoli elettrici, ovvero le minori emissioni, non vengono premiati dal mercato, ma piuttosto inventati dalla regolamentazione", è costretto ad ammettere a un certo punto (lo sconsolato) Denning.

Che resta convinto che il mercato autentico sia quello cinese, dove i dispositivi elettrici la fanno ormai da padrone. Senza considerare che in Cina c'è sì competizione, ma le direttive vengono decise dal partico comunista. Tra l'altro, in Cina non hanno avuto bisogno di bastonare la produzione di modelli endotermici, perché in quello la leadership era chiaramente dei produttori occidentali.

Ma quella politica a Denning piace, quella americana no. Il mercato è un'altra cosa, e quando non ci sono obblighi, divieti e incentivi fissati per legge, i veicoli elettrici restano un prodotto di nicchia in gran parte del mondo.

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