Scorie - Il libero mercato, vero incubo degli ecotalebani
Le retromarce di Donal Trump rispetto alle stringenti norme volute da Biden in merito ai consumi medi di carburante che avevano indotto le case automobilistiche a spingere su modelli ibridi ed elettrici, oltre tutto riducendo le dimensioni medie dei motori a combustione interna, stanno facendo impazzire gli ecotalebani.
Tra i quali Liam Denning di Bloomberg, che sostiene che questo andrà a svantaggio dei consumatori americani. A suo dire l'aumento dei prezzi delle auto nuove, con qualsiasi tipi di motorizzazione, è dovuto alla deglobalizzazione e ai dazi, non all'elettrificazione forzata.
Dazi e deglobalizzazione hanno la loro parte di responsabilità, ma l'elettrificazione non è un pasto gratis, né per le case automobilistiche, che continuano a perdere miliardi di dollari, né per i consumatori. E infatti, non appena si riducono gli incentivi alla domanda, questa implode.
Denning non sopporta che agli americani piacciano SUV e pick-up con cilindrate elevate e consumo non da utilitaria. E allora? Perché togliere libertà di scelta?
Trovo poi patetico che cerchi di difendere l'elettrico come un business sostenibile economicamente, quando lui stesso ricorda che, per esempio, Ford su quella linea perde 5 miliardi ogni anno.
Ma, dice Denning, "l'elettrificazione continua a farsi strada altrove".
Veramente se si esclude la Cina, dove pure l'offerta è in sovraccapacità e il mercato è pesantemente distorto dalle politiche del partico comunista cinese, in tutti i mercati la domanda aumenta solo se incentivata.
Ciò detto, il mercato esprimerebbe il suo verdetto, se realmente libero di funzionare. Un vero incubo per gli ecotalebani.
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