Scorie - Lo studioso patriota trovi le differenze

Periodicamente dalle componenti cosiddette sovraniste della maggioranza di governo escono delle farneticazioni in merito alla Banca d'Italia. Da qualche settimana Fratelli d'Italia sta insistendo per introdurre una norma che sancisca che le riserve auree della Banca d'Italia appartengano al popolo.

Tutte le volte che vengono fuori proposte di questo tipo (in altre occasioni si trattava della proprietà della Banca d'Italia stessa), arrivano puntualmente discussioni con la stessa Banca d'Italia e la BCE.

Secondo il centro studi di FdI (dove mi pare non abbiano studiato tanto, a giudicare dalla qualità delle loro produzioni), è importante stabilire la proprietà del popolo (che poi sarebbe dello Stato, perché il popolo non conta un bel nulla), a maggior ragione perché tra i proprietari di quote del capitale della Banca d'Italia ci sono soggetti stranieri.

"Affermare che la proprietà delle riserve auree di Bankitalia è del popolo italiano non serve a nulla è FALSO", sostengono gli "studiosi" di FdI. 

"Il capitale della Banca d'Italia, comprese quindi le riserve auree, è detenuto da banche, assicurazioni, fondazioni, enti ed istituti di previdenza, fondi pensione ecc. aventi sede legale in Italia. In molti casi si tratta di soggetti privati, alcuni dei quali controllati da gruppi stranieri". 

Talvolta tali gruppi stranieri sono effettivamente investitori attivi, mentre in altri casi si tratta di società di gestione di ETF, che non investono certo nelle banche che hanno partecipazioni al capitale della Banca d'Italia perché hanno mire segrete sulle riserve auree di quest'ultima. 

"L'Italia non può correre il rischio che soggetti privati rivendichino diritti sulle riserve auree degli italiani. Per questo c'è bisogno di una norma che faccia chiarezza sulla proprietà. Inoltre, sul sito della Banca d'Italia si afferma che l'oro è di 'proprietà dell'istituto'. Un motivo in più per esplicitare che le riserve auree sono di proprietà di tutti gli italiani", scrivono ancora i cervelloni di FdI.

Stranieri o non stranieri, i partecipanti al capitale della Banca d'Italia in realtà non hanno alcun potere né nella gestione della stessa, men che meno sulle riserve auree. Come ho più volte sottolineato in passato, basta verificare la destinazione degli utili o i processi di nomina dei vertici della stessa. 

Gli utili, tra tasse e distribuzione, finiscono per oltre il 90 per cento al Tesoro. Una rara forma di generosità da parte dei proprietari privati, si direbbe. 

Quanto alla nomina del Governatore, essa avviene su proposta del presidente del Consiglio, delibera del Consiglio dei Ministri, previo parere consultivo del Consiglio Superiore della stessa Banca d'Italia, e decreto di nomina del Presidente della Repubblica.

Nelle società private è l'assemblea (quindi chi detiene la maggioranza del capitale sociale) a nominare gli amministratori.

La domanda per le teste d'uovo di FdI è: non notate qualche differenza?

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