Scorie - Trump come Paul? Ma per favore...


In un articolo dedicato agli attentati di Trump all'indipendenza della Federal Reserve, Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, offre un elenco dei precedenti attacchi "populisti" alle banche centrali negli Stati Uniti, partendo da quello del 1832 del presidente Andrew Jackson alla Second Bank degli Stati Uniti, alla quale non rinnovò la concessione che la poneva a capo del cartello bancario. 

A detta di Rampini il movente era avere più denaro in circolazione, ma il dato di fatto è che un cartello favorisce maggiormente la diffusione di moneta non coperta da riserve in oro o argento, dato che le corse agli sportelli sono meno frequenti rispetto a un sistema in cui non vi è una sorta di banca centrale.

Rampini arriva quindi al panico del 1907, che poi portò alla istituzione della Federal Reserve nel 1913. E da qui arriva a Franklin Delano Roosevelt, che sospese la convertibilità in oro nel 1933 (proibendone anche il possesso), saltando le gesta della Fed negli anni Venti e l'arrivo (conseguente) della Grande Depressione.

Passa poi a Lyndon Johnson e a Richard Nixon, altri due presidenti che premettero per avere una Federal Reserve espansiva. Nixon, tra l'altro, cessò definitivamente il gold exchange standard nel 1971.

Poi viene la parte più incredibile, essendo storia recente. Scrive Rampini: 

"Dopo la crisi finanziaria del 2008, il populismo anti-Fed torna di moda. Il Tea Party Movement e l'ala libertaria repubblicana di Rand Paul lanciano lo slogan «End the Fed», per loro la banca centrale è un mostro tecnocratico che manipola i mercati, punisce i risparmiatori, impoverisce il ceto medio. Trump fa propria questa tradizione. Insulta il presidente della Fed, vuole rimuovere una governatrice, esige decisioni sui tassi favorevoli alla crescita. Sono mosse che non smantellano la Fed come fece Jackson con la Second Bank, ma hanno effetti visibili: mercati agitati, rendimenti sui titoli del Tesoro in rialzo, dollaro sotto pressione, aspettative d'inflazione in rialzo."

Posto che "End the Fed" fu lanciato (c'è pure un libro con quel titolo) da Ron Paul, padre di Rand, l'obiettivo di porre fine alla banca centrale è l'esatto opposto dell'avere più inflazione monetaria, che è quello che vuole Trump. Quest'ultimo non vuole eliminare la Fed, bensì avere una Fed ai suoi ordini. Il suo punto di riferimento non può essere Ron Paul (o il figlio), al più il presidente turco Erdogan.

Sui fatti svoltisi due secoli fa posso capire che ci siano ricostruzioni diverse (ancorché i documenti non scarseggino, non si tratta di preistoria). Ma su quanto accaduto nel 2008, a maggior ragione considerando che Rampini vive da tempo negli Stati Uniti, non dovrebbero esserci dubbi. 

Uno può condividere o meno il punto di vista di Ron Paul (e dei libertari in generale) sulla Federal Reserve, ma è semplicemente contrario alla realtà che Trump voglia le stesse cose.

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