Scorie - Se si considera legittima la sovranità fiscale, poi non ci si lamenti della bulimia impositiva

Come è noto, le sorti della Global minimum tax (Gmt) non sono (fortunatamente) delle migliori. D'altra parte si tratta di una iniziativa che in realtà trovava consenso per lo più nell'Unione europea, dove pure non c'è armonizzazione fiscale.

In un articolo sul tema a firma di Stefano Grilli sul Sole 24 Ore, l'autore fa alcune considerazioni di carattere generale sulla fiscalità.

"Il diritto si dovrebbe muovere sul piano dei principi e delle regole e non solo su quello dei valori. La giustizia e la moralità sono categorie dello spirito che legittimamente possono ispirare scelte di tax policy ma non possono essere un maglio da brandire contro chi ha, altrettanto legittimamente, una visione differente del proprio sistema e della propria sovranità fiscale. Non esiste alcuna superiorità morale in questa "bulimia impositiva" europea che vuole aumentare l'imposizione per finanziare un welfare sempre più pervasivo. È una legittima – ancorché discutibile - visione della società che non può però essere imposta al resto del mondo."

Nel mettere in discussione la "bulimia impositiva" europea, Grilli sorvola su una questione di principio fondamentale: la legittimità stessa dell'imposizione fiscale, che evidentemente ritiene scontata. Ma se questa è scontata, e non è quindi considerata una illegittima violazione del diritto di proprietà del soggetto tassato, allora diventa poco più che un esercizio retorico criticare quella stessa bulimia.

La pervasività del welfare da finanziare mediante tassazione è una conseguenza diretta del riconoscere legittimità alla tassazione medesima. O, se si preferisce, nel considerare legittimo il concetto di sovranità fiscale in capo allo Stato.

Tutto il resto è una questione di misura. Per carità, non è un aspetto trascurabile, ma a mio parere concettualmente di secondaria importanza.



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