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Visualizzazione dei post da aprile, 2025

Scorie - Harvard e la maledizione del fondo da 53 miliardi

Da quando Donald Trump ha iniziato a congelare fondi e sovvenzioni alle università statunitensi, è partita una battaglia legale, capitanata da Harvard, che potrebbe perdere circa 9 miliardi di dollari federali. Ho già commentato qualche settimana fa la vicenda relativa alla Columbia, ma quella di Harvard mi sembra ancora più surreale. Un'università alla quale si accede pagando rette per malcontati 100mila dollari annui dovrebbe a mio parere avere vergogna anche a percepire un solo dollaro di denaro dei pagatori di tasse, a prescindere dal merito della "ingerenza" trumpiana nelle politiche sulle assunzioni e sulle cose da insegnare. Ancora più allucinante mi sembra la questione pensando che il fondo di dotazione di Harvard ammonta a oltre 53 miliardi di dollari e genera oltre un terzo delle entrate annue. Ora, è vero che una parte non irrisoria di quel fondo è destinata a investimenti illiquidi, ma la parte facilmente liquidabile sarebbe più che sufficiente a sopperire a u...

Scorie - Emporio Orange Man

Intervistato da Time, Donald Trump ha spiegato (se così si vuol dire) la sua politica tariffaria in questo modo: " Io sono questo enorme negozio. È un negozio gigantesco e bellissimo, e tutti vogliono farci acquisti. E per conto del popolo americano, io ne sono il proprietario e fisso i prezzi. E dico: se vuoi comprare qui, questo è quello che devi pagare ." C'è un problema: Trump lamenta che gli Stati Uniti hanno un ampio deficit commerciale, il che significa che importano più beni di quanti ne esportino. E (sbagliando) non considera i servizi, né il fatto che gli Stati Uniti esportano dollari e attività finanziarie denominate in dollari. Quindi pensa che il problema possa essere risolto imponendo dazi elevati ai Paesi che esportano verso gli Stati Uniti più beni (in valore monetario) di quanti ne importino. Quello che lui ritiene essere un problema è quindi dovuto al fatto che dall'estero pare che non vogliano proprio tutti quanti comprare nel "suo" empori...

Scorie - Profezie che non si autoavverano

Una delle convinzioni più diffuse dell'economia mainstream è che l'inflazione (intesa come crescita generalizzata dei prezzi al consumo e non come crescita dell'offerta di moneta) sia una profezia che si autoavvera. Lo ribadisce Jonathan Levin, contrastando quanto affermato dal Segretario al Tesoro USA Scott Bessent, che volendo difendere i dazi trumpiani ha parlato di effetto una tantum sui prezzi. Scrive Levin: " Gli economisti generalmente ritengono che l'inflazione sia una profezia che si autoavvera. Quando i consumatori si aspettano un aumento persistente dei prezzi, tendono ad anticipare la domanda e a far salire i prezzi effettivi. Possono anche richiedere salari più alti, che i loro datori di lavoro potrebbero trasferire ai clienti. Allo stesso modo, le imprese prendono decisioni sui prezzi in base alle loro aspettative su quanto dovranno pagare per input e manodopera, nonché sulla loro migliore valutazione della possibilità di aumentare i prezzi senza perd...

Scorie - Il vero problema della politica monetaria (in)dipendente

Pur avendolo nominato alla presidenza della Federal Reserve durante il suo primo mandato presidenziale, Donald Trump inveisce un giorno sì e l'altro pure contro Jerome Powell, da lui ribattezzato " Too Late ", reo di non abbassare i tassi di interesse. Nonostante il mandato di Powell scada tra un anno e Trump non possa legalmente rimuoverlo senza giusta causa, continua a ripetere che non è " soddisfatto di lui ", aggiungendo che " se lo voglio fuori, sarà fuori in fretta, credetemi ". La cosa pressoché certa è che, fosse anche solo per dimostrarsi indipendente, più Trump inveirà via Truth, meno probabile è che la Fed taglierà i tassi di interesse. Staremo a vedere. In ogni caso, in passato (e lo sta ripetendo in questi giorni) Trump criticò Powell quando iniziò ad abbassare i tassi perché riteneva che lo facesse per aiutare la rielezione di Joe Biden (poi Kamala Harris). Il che potrebbe anche non essere infondato come punto di vista, dato che tanto l...

Scorie - Veleno per i malinvestimenti verdi

Mark Gongloff, uno degli ecotalebani che scrivono su Bloomberg, nota che la guerra dei dazi iniziata da Trump aumenta le probabilità di una caduta in recessione globale, e questo sarebbe un problema per gli investimenti green. " Le recessioni globali possono essere veleno per gli investimenti green. Le imprese in modalità sopravvivenza sono meno inclini a investire in nuove tecnologie. I governi cercano di rivitalizzare le economie sussidiando le forme di energia meno costose, che talvolta sono le più sporche. Una recessione accompagnata da una inflazione indotta dai dazi potrebbe trattenere la Federal Reserve dal tagliare i tassi, privando le tecnologie pulite di quella polvere magica monetaria che le ha aiutate a decollare durante l'era dei tassi di interesse a zero. " Ho già avuto modo di osservare che quando un investimento promette ritorni a lungo termine e solo se l'attualizzazione dei flussi di cassa avviene a tassi di interesse (artificialmente) molto bassi, r...

Scorie - Tu chiamala, se vuoi, modernità

Nel corso del 2024 il volume dei crediti erogati per l'acquisto di automobili ha avuto un aumento del 4,6%, trainato dal mercato dell'usato e dalle persone under 30. Secondo Simone Capecchi, executive director di Crif, gli under 30 " stanno raggiungendo gli standard mondiali di rapporto con tutti gli strumenti di finanza personale, cresciuti moltissimo in Italia. Quindi, comprare un'auto con un finanziamento trova riscontro nel paniere di modernità che è dato dal boom delle app per i servizi finanziari. " Più che modernità, io la chiamerei povertà. In sostanza, gli under 30 ricorrono in via crescente a un finanziamento per comprare un'auto usata. In linea teorica il ricorso al debito ha senso per finanziare un investimento quando il rendimento atteso dallo stesso supera il costo del debito. Ma quando ci si indebita per acquistare un bene di consumo (solo le automobili da collezione possono essere un investimento, e non è questo il caso in questione), significa...

Scorie - I dazi "alti" sempre dazi sono

Una delle poche cose su cui economisti di diversi orientamenti concordano sono il fatto che i dazi sono in sostanza tasse e che producono effetti negativi sia su chi li applica, sia su chi li subisce. Sul come reagire al "metti, togli e rimetti" di Trump dui dazi, esistono poi diversi punti di vista. Secondo Marco Allena, preside della Facoltà di Economia e Giurisprudenza dell'Università Cattolica di Milano, per quanto riguarda l'Unione europea " la vicenda può creare finalmente un comune sentire, sia pure con difficoltà, e un fronte unitario economico e forse politico (in attesa di quello fiscale, il vero vulnus a causa della anacronistica regola dell'unanimità oggi insostenibile). Volendo superare lo tsunami recente, val la pena immaginare funzioni "alte" per i dazi, che vedano l'Europa capofila ." E quali sarebbero queste funzioni "alte"? " Prendiamo il Cbam, Carbon Border Adjustment Mechanism, recentemente introdotto dall...

Scorie - Cosa ha alimentato quell'elefante

Stefano Gatti scrive sul Sole 24 Ore che c'è un elefante nel negozio di porcellane. " Il negozio di porcellane è il settore del private equity, in particolare quello dedicato a investimenti finanziati con alto livello di debito (leveraged acquisitions o leveraged buyouts) negli Usa. L'elefante è l'uso sempre più creativo, massiccio e perverso, del debito. " Considerazione condivisibile. La sintesi del ragionamento di Gatti è che il grande e crescente ricorso al debito da parte dei fondi di private equity è passato dall'indebitare le società target a utilizzare queste come garanzia per ottenere credito in capo ai fondi stessi, allo scopo di calciare avanti il barattolo perché, con la risalita dei tassi di interesse degli scorsi anni, i multipli si sono abbassati e non è stato possibile cedere le sociatà in precedenza acquisite senza riportare perdite. Ma serviva un modo per continuare a remunerare gli investitori. Scrive ancora Gatti: " Come spesso si dice...

Scorie - Sulla utilità dell'oro

Leggo sempre con interesse Plus24, il settimanale del Sole 24 Ore dedicato a finanza e risparmio. Per un certo periodo è stato la versione confindustriale di Altroconsumo, in difesa dei "poveripiccolirisparmiatori" contro le banche brutte e cattive, che peraltro erano (e sono tuttora) le principali inserzioniste. Adesso ho l'impressione che sia un po' più moderato.  Quello che resta è la predilezione per i consulenti indipendenti, ai quali vengono chiesti pareri su prodotti e andamento dei prezzi di varie attività finanziarie. Mi capita spesso di leggere commenti sull'oro, e ovviamente ce ne sono di vario tipo. Starei sempre attento a fare previsioni, soprattutto a breve termine, ma ovviamente ognuno è libero di fare e dire ciò che vuole. C'è perfino chi tira in ballo la psicologia per spiegare il motivo per cui molti risparmiatori detengono oro, fisico o tramite ETC. Spingendosi poi a sostenere che ogni cliente dovrebbe considerare anche altri aspetti, che sa...

Scorie - Non è certo Musk il paladino della deregulation

Nel consueto e noioso sermone domenicale sul Sole 24 Ore, Sergio Fabbrini si occupa, come spesso accade di recente, di Trump. A proposito del battibecco tra Peter Navarro, sostenitore dei dazi, ed Elon Musk, che è contrario, Fabbrini scrive: " In realtà, Musk non vuole i dazi in nome di mercati aperti e deregolati che favoriscono le sue imprese (una deregolazione che vuole imporre anche al mercato europeo) ". Supponendo che Musk sia effettivamente favorevole a mercati aperti, non è le deregolamentazione che ha sin qui favorito le sue imprese, tanto nell'aerospaziale quanto nel settore della mobilità. Si pensi a Tesla, per esempio: è proprio la regolamentazione, soprattutto quella green, che ha politicamente imposto la transizione verso un (triste) mondo in cui potranno essere immatricolati sono veicoli elettrici, ad avere dato una spinta a Tesla. Per diversi anni una parte consistente dei suoi ricavi sono arrivati più dalla vendita di certificati di emissione alle case au...

Scorie - L'origine della GFC secondo Miran

Stephen Miran, presidente dei consiglieri economici di Trump, sostiene che la Cina sia stata tra le cause della crisi finanziaria del 2008. " Negli anni precedenti la crisi del 2008, la Cina, insieme a molti istituti finanziari stranieri, ha aumentato il proprio portafoglio di debito ipotecario statunitense, contribuendo ad alimentare la bolla immobiliare, immettendo centinaia di miliardi di dollari di credito nel settore immobiliare, senza considerare se gli investimenti fossero o meno sensati. La Cina ha avuto un ruolo significativo nel creare la crisi finanziaria globale ." La bolla immobiliare statunitense del primo decennio del secolo trae origine in realtà da un mix di regolamentazione tesa a facilitare l'accesso alla proprietà immobiliare e una politica monetaria resa molto espansiva dopo lo scoppio della bolla delle dotcom del 2000. Politica monetaria che fu poi invertita per contenere il surriscaldamento dei prezzi a partire da metà 2004, facilitando la venuta de...

Scorie - Non esistono tasse buone

Nel mondo che piacerebbe ai libertari sarebbero per lo più organizzazioni caritatevoli a prendersi cura delle persone in sofferenza. Sono quindi lodevoli le iniziative benefiche che, anche in un contesto in cui lo Stato spende e tassa non poco, contribuiscono a colmare le inevitabili lacune e inefficienze connesse all'intervento pubblico. Sarebbe anche più che comprensibile che queste persone invitassero tutti quanti a contribuire a iniziative benefiche. Capita, però, che l'incertennza connessa alla volontarietà delle contribuzioni induca queste persone a invocare l'uso della leva fiscale per far sì che ciò che ritnene giusto sia fatto obbligatoriamente da tutti coloro che hanno i mezzi materiali per farlo. In questo tende a oggettivizzare valutazioni necessariamente soggettive. Un esempio è rappresentato da Enzo Manes, che lodevolmente oltre 20 anni fa ha creato la Fondazione Dynamo, che si occupa di iniziative benefiche rivolte soprattutto a minori affetti da patologie gr...

Scorie - La visione parziale dei tariff men

Non so se stia finendo l'idillio tra Elon Musk e Donald Trump, ma tra Musk e il cerchio magico di Orange (Tariff) Man i rapporti non sono mai stati ottimi fin dall'inizio. Musk non è favorevole ai dazi, dice che li vorrebe azzerati, ed esterna la sua posizione postando un video della serie "Free to Choose" del 1980 in cui Milton Friedman spiega l'importanza del libero commercio e della divisione del lavoro raccontando quante siano le persone coinvolte nella produzione di una semplice matita. Detto che quello di Friedman non era un contributo originale, ma traeva evidentmente ispirazione da "I, Pencil" scritto nel 1958 da Leonard Read, il post di Musk non è stato gradito dai fautori del gioco a somma zero che circondano Trump. Peter Navarro, consigliere del presidente per il commercio, gli ha dato dell'" assemblatore di automobili ". Io avrei preferito la definizione di assemblatore di dispositivi elettrici con le ruote, ma il fatto è che ne...

Scorie - Attenti a difondere l'idea della partita di giro

In un articolo pubblicato sul Sole 24 Ore, Mariangela Pira parte dal notare che " ci ritroviamo con un debito che sfiora i tremila miliardi e uno spread sui minimi da quattro anni ". A differenza di altri Paesi del G7, di recente c'è stata una buona stabilità politica. Ma quello che " vediamo sui mercati oggi non è figlio di quanto generato negli ultimi vent'anni, di una crescita zero virgola. Dopo il trentennio d'oro - siamo arrivati al 1975 con un debito/Pil al 54%, in una condizione estremamente virtuosa - ci siamo giocati a carte il Paese, con politiche di tipo clientelare e atteggiamenti volti all'aggregazione del consenso piuttosto che alla pianificazione. E con l'incapacità di adattare il nostro sistema paese ai cambiamenti che la Thatcheromics e la Reaganomics hanno imposto cioè la globalizzazione e un peso sempre più ridotto dello stato nell'economia. " Direi che il problema era iniziato in realtà un po' prima, con i primi govern...

Scorie - Finanziamento pubblico e libertà accademica non sono compatibili

Tra i tanti tagli annunciati dall'amministrazione Trump vi sono i contributi al finanziamento del sistema universitario, tra i cui beneficiari figurano anche atenei che agli studenti costano diverse decine di migliaia di dollari l'anno di iscrizione. Si parla di contributi non irrisori; per esempio, 400 milioni sono stait cancellati alla Columbia e 800 milioni alla Johns Hopkins. Non è un mistero che per Trump le univrsità americane siano da troppi anni diventate templi del wokismo. Su questo gran parte del mondo accademico, non solo americano, sta reagendo, come prevedibile. Il professor Alessandro Schiesaro scrive, per esempio: " Maldestramente velati da una critica all'elitarismo, i reali obiettivi sono quelli, ideologici, contro i quali la destra si scaglia da tempo negli Usa e altrove. Gli atenei sarebbero diventati roccaforti del pensiero woke, che in nome di «diversità, eguaglianza ed inclusione» aspira a distruggere la "civiltà occidentale", e non è c...

Scorie - Le aziende non sono democrazie

Non sono mai stato un fan di Mark Zuckerberg, men che meno di Elon Musk. Come spesso accade, hanno avuto idee di successo, non senza qualche scorrettezza, sono diventati molto influenti e ricchi, e hanno infuenzato i governi per avere una regolamentazione che fosse per loro gestibile, a danno di concorrenti e potenziali nuovi entranti. Non sono diventati così in tempi recenti, e più precisamente da novembre 2024; lo sono da circa ben oltre un decennio. Solo che ai sinistrorsi sono sempre andati bene fino a quando sembravano appoggiare politicamente la loro parte. Adesso invece sono diventati il male assoluto. Per quanto mi riguarda, non ho mai avuto un profilo Facebook e chi mi conosce sa che trovo sbagliato definire automobili i dispositivi elettrici dotati di ruote e volante, a partire da quelle prodotte da Tesla. Così come trovo illuminanti i post di Eric Peters sul tema. Ciò detto, questi signori sono azionisti di controllo delle aziende che hanno fondato o acquisito, quindi è del ...

Scorie - Asimmetrie e gerarchie destinate a restare

Nel consueto sermone domenicale sul Sole 24 Ore, Sergio Fabbrini si occupa del riarmo europeo, con il progetto lanciato da Ursula von der Leyen che da Rearm Eu è stato ribattezzato Readiness 2030. La sua posizione porta sempre alla stessa conclusione: accentrare poteri e indebitamento a livello europeo. " Con Readiness 2030, la Commissione ha proposto di escludere, dal Patto di Stabilità e Crescita (PSC), le spese legate alla difesa, ipotizzando che ciò potrà condurre ad un incremento di spesa per la difesa di 650 miliardi di euro. Sebbene tale possibilità sarà disponibile per tutti gli stati membri (che potranno spendere in difesa l'1,5 per cento del loro Pil in quattro anni), è evidente che solamente alcuni stati membri (quelli a basso debito pubblico) potranno beneficiarne (l'indebitamento va ripagato). La stessa cosa vale per il programma SAFE (Security Action for Europe), proposto sempre dalla Commissione, che fornirebbe fondi (150 miliardi raccolti nei mercati finanz...

Scorie - L'eterna illusione

Chi legge Scorie sa che trovo particolarmente azzeccata la definizione che diede Frederic Bastiat ormai oltre un secolo e mezzo fa allo Stato: " la grande illusione attraverso la quale tutti cercano di vivere alle spalle di tutti gli altri ". Nei sistemi democratici chi chiede di essere votato non fa altro che promettere di elargire nuovi servizi gratuitamente, magari al tempo stesso promettendo anche di ridurre le tasse. Quelli di sinistra tendenzialmente promettono di tartassare uno sparuto numero di soggetti "ricchi", siano essi persone o aziende, meglio se multinazionali. Ma alla fine per il fisco è ricco anche chi non naviga nell'oro, perché i conti, che comunque non tornano quasi mai ugualmente, tassando solo i ricchi non tornerebbero mai. Neppure con aliquote da esproprio. Il fatto è che la maggioranza di coloro che votano sono evidentemente partecipi della grande illusione di cui parlava Bastiat. Esempi ce ne sono tutti i giorni. Per esempio, Forza Itali...

Scorie - Curb your enthusiasm Marco

Da anni Marco Fortis rielabora dati macroeconomici per sostenere la tesi che l'Italia vada molto meglio di come molti "esperti" ritengano e che vada anche meglio di diversi altri Paesi europei. Da ultimo Fortis scrive sul Sole 24 Ore che a seguito della " pubblicazione da parte dell'Eurostat dei dati macroeconomici e demografici dettagliati per il 2024, appare chiaro che il film che è stato sinora proiettato in prima visione sulla crescita economica post-pandemia nell'Euroarea è una storia di pura fantascienza, non corrispondente a verità. Questa la trama in sintesi. Dopo una brillante ripresa, che ci ha portato fuori dal Covid, l'Italia starebbe ora arrancando e avrebbe come unica consolazione che la Germania sta molto peggio di lei. Mentre la Spagna è assurta al rango di assoluta protagonista, con un aumento del Pil che nel 2024 ha sfiorato il 4%, e anche la Francia ci precede di diversi decimali. La spiegazione di questa sceneggiatura da parte del pens...