Scorie - Tra inesistenti tesoretti e raddoppi di tasse sui ricconi

Rispondendo alle domande dei giornalisti al termine di un Considlio dei ministri nel quale è stato approvato l'ennesimo decreto legge omnibus, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha risposto così a chi gli chiedeva del "tesoretto" di una ventina di miliardi dovuto all'incremento delle entrate fiscali:

"Bella storia quella del tesoretto! Come ci insegnano le Olimpiadi, non è che uno arriva a 100 metri dal traguardo e dice ho vinto, o no? Aspettiamo la fine, poi faremo le nostre valutazioni".

In effetti parlare di "tesoretto" quando il Paese è in deficit eccessivo è ridicolo e indica lo stato di intossicazione da spesa in deficit che ha gran parte della classe politica domestica, a cui aggiungerei tanti "esperti" e addetti all'informazione.

Nello stesso contesto Giorgetti ha però anche commentato così la decisione del Governo di raddoppiare da 100mila a 200mila euro l'imposta fissa per i redditi esteri di coloro che trasferiranno la residenza in Italia.

"Siamo contrari a inaugurare una stagione di gara e di competizione per creare situazioni di favore fiscale a persone e imprese. Se inizia questa gara, Paesi come l'Italia, che hanno spazi fiscali assai limitati, inevitabilmente sono destinati a perdere. Questo vale quindi sia per le persone fisiche che per le imprese".

Posto che ogni imposta è una violazione del diritto di proprietà di chi è soggetto a imposizione, se Giorgetti fosse coerente dovrebbe allora non già raddoppiare l'importo fisso, bensì eliminare del tutto il provvedimento di favore.

In realtà il suo ragionamento non ha alcun senso logico, dato che quello dei neo residenti è gettito in più (se non trasferissero la residenza in Italia, all'Erario non andrebbe un solo euro) a cui si aggiungono consumi ed eventuali investimenti in Italia.

Paesi come l'Italia sono destinati a perdere perché non riescono non solo a ridurre la spesa pubblica, ma perfino a frenarne la costante crescita (anche se, a onor del vero, Giorgetti fa il possibile per contrastare le pulsioni spenderecce tanto forti nel suo stesso partito).

Prova ne sia che appena ci sono due spiccioli di entrate in più, si parla di "tesoretto", pur con un saldo tra entrate e uscite che resta (pesantemente) negativo.

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