Scorie - Chi garantirebbe il private equity dei fondi pensione

Come tutte le idee balzane, quella del fondo di fondi con meccanismo di protezione dei rendimenti da parte dello Stato per favorire l'investimento dei fondi pensione nelle PMI italiane continua a farsi strada.

Secondo Riccardo Realfonzo, già presidente del fondo negoziale dei metalmeccanici (Cometa) e oggi coordinatore del Comitato Tecnico di Assofondipensione nonché uno dei principali fautori del progetto, una "soluzione tecnica è pronta: si tratta di un veicolo che si compone di due parti: una obbligazione emessa da Cdp con scadenza 14 anni e con un rendimento annuo poco superiore al 4%; una quota di fondo di fondi che investe in private equity a sostegno delle piccole imprese italiane."

In sostanza si riprodurrebbe una sorta di oggbligazione strutturata a capitale garantito. Se la parte obbligazionaria fosse zero coupon, ogni fondo potrebbe investire attorno al 43-44% nel fondo di fondi di private equity potendo ottenere, nel peggiore dei casi (e sempre che CDP non diventi insolvente), un rendimento nominale pari a zero sul pacchetto nell'orizzonte dei 14 anni.

Non a caso Realfonzo chiede al governo di ampliare "il limite massimo di investimento al 45% del capitale complessivo di un fondo chiuso."

Tutto questo conferma (almeno) due perplessità: 1) il rischio di immettere troppa liquidità in breve tempo su un mercato sostanzialmente illiquido, il che porterebbe a gonfiare i valori di molte PMI; 2) il tutto con richio ultimo a carico dei pagatori di tasse.

Perché, come sempre, pasti gratis non ce ne sono.

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