Scorie - Come potrebbero non gonfiarsi le bolle in quelle condizioni?

Secondo Richard Koo, nelle economie sviluppate nelle quali i rendimenti degli investimenti domestici sono inferiori a quelli ottenibili in Paesi in fase di sviluppo, "c'è una tendenza alla formazione di bolle anche se i tassi di crescita rallentano, aumentano le disparità dei redditi e si allargano i deficit pubblici." Questo sarebbe, per esempio, il caso del Giappone.

Il quale, però, è anche il Paese in cui, in termini di durata e rapportato al Pil, l'utilizzo del quantitative easing da parte della banca centrale è stato più massiccio. E più massiccio è stato anche il ricorso al debito pubblico.

Se la politica monetaria non fosse stata espansiva così tanto e così a lungo, la tendenza alla formazione di bolle non ci sarebbe stata. 

E va bene che Koo non distingue tra risparmi reali e quelli derivanti semplicemente da aumento della base monetaria, ma dovrebbe essere abbastanza chiaro che i prezzi degli asset tendono a gonfiarsi se la loro offerta aumenta (molto) meno della quantità di moneta disponibile per acquistarli.

Lo stesso Koo, peraltro, riconosce che ogni tentativo di "normalizzazione" da parte della Baca del Giappone comporta seri rischi di "incidente" finanziairo. Il che rende ancora meno comprensibile la sua "miopia" circa l'origine delle bolle.

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