Scorie - Il (maggior) bilancio europeo non sarebbe un pasto gratis
Commentando su Milano Finanza le considerazioni finali del governatore della Banca d'Italia, Roberto Sommella sposa l'idea (peraltro non originale) di arrivare a un bilancio europeo di maggiori dimensioni, per finanziare investimenti nelle classiche materie di cui tutti si riempiono la bocca, dal green al digitale.
Scrive Sommella:
"Un vero bilancio federale - visto che oggi quello europeo è un quarto di quello italiano relegando l'Ue a essere un nano finanziario e un gigantenormativo - permetterebbe di affrontare efficacemente shock comuni forti e prolungati, come è accaduto con la pandemia e la crisi energetica, non impattando sulle casse esangui dei paesi membri ma alimentando il debito comune utilizzato finora sono con il Next Generation Eu."
Quello che non viene mai detto quando si sogna l'incremento del bilancio Ue come se fosse la soluzione a ogni problema, è che non si tratterebbe di pasti gratis. In ogni bilancio un aumento della spesa può essere finanziato solo con entrate presenti o future. Nel caso del bilancio Ue, a pagare il conto sarebbero, in ultima analisi, i pagatori di tasse europei. La redistribuzione che a livello nazionale avviene tra cittadini dello stesso Paese avverrebbe tra cittadini di Paesi diversi. Ma continuerebbero a esserci pagatori netti e consumatori netti di tasse.
Dato poi che nessuno parla di ridimensionare i bilanci pubblici, ma semplicemente di finanziare a livello europeo la spesa incrementale (per migliaia di miliardi), il conto nazionale non diminuirebbe di un solo centesimo. Risultato, a cui può giungere anche chi da piccolo non era un bambino prodigio, verrebbero impattate le casse dei pagatori di tasse. Che già oggi, non di rado, sono "esangui".
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