Scorie - Per Visco abbassare le tasse equivale ad aumentare l'evasione (?)
Commentando i dati sull'evasione fiscale, il già ministro delle Finanze Vincenzo Visco rileva che il dato potrebbe essere sottostimato, e la riduzione sarebbe figlia del progressivo assoggettamento di vari soggetti e redditi a regimi sostitutivi o forfettari.
Secondo Visco, "assumendo la stessa propensione all'evasione, ed applicando a tutti le aliquote Irpef, l'evasione dell'imposta risulterebbe circa doppia. Ma anche se si tenesse conto del fatto che i forfettari pagano in base ad un'unica aliquota di solo il 15%, si dovrebbero considerare circa 20 miliardi di evasione in più rispetto alle stime ufficiali, sicché l'evasione complessiva tornerebbe ad essere superiore ai 100 miliardi."
D'altra parte, osserva Visco, "se si riducono le aliquote di una imposta, anche se i comportamenti concreti non cambiano, e la base imponibile sottratta al fisco rimane la stessa, l'evasione risulterà essersi ridotta. Del resto, se si abolisse del tutto un'imposta la sua evasione sarebbe per definizione pari a zero."
Ecco quindi la conclusione: "sembra che siamo di fronte ad un raffinato meccanismo di progressiva riduzione contabile dell'evasione nel nostro paese, senza che in realtà nulla sia cambiato. Quel che appare certo è che l'evasione complessiva rimane ben superiore ai 100 miliardi di euro. Anzi è possibile (probabile?) che negli ultimi anni essa sia addirittura aumentata e non diminuita."
Si può discutere quanto si vuole di equità orizzontale e di progressivo svuotamento dell'Irpef, ma la logica di Visco può essere applicata anche in modo simmetrico. Ossia, se l'aliquota fosse pari al 100% del reddito, l'evasione esploderebbe, anche se il gettito aumentasse e di molto rispetto a quello attuale.
In generale, però, il ragionamento di Visco pare essere basato su una mentalità che consideri legittimo proprietario del reddito non già chi lo produce, bensì lo Stato. Quindi, ogni riduzione della ptetesa fiscale, per quanto modesta, viene vista come una perdita di reddito per lo Stato assimilabile a evasione fiscale.
Il tutto in un Paese dove, nel 2024, oltre i 50mila euro di reddito lordo annuo si è considerati ricchi.
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