Scorie - Ma quale asset dormiente!
In un articolo pubblicato in Italia dal Sole 24 Ore, il presidente francese Emmanuel Macron individua le "priorità collettive" per l'anno appena iniziato, che sarebbero la riduzione delle emissioni di anidride carbonica e la lotta a povertà e disuguaglianze.
Evidentemente Macron si sente titolato a individuare priorità che valgano per tutti quanti, ma questo è tipico di chi ha il potere. In ogni caso, il suo predecessore De Gaulle avrebbe detto che si tratta di un vasto programma.
Pur non entrando nel merito delle iniziative che Macron ritiene prioritarie a livello collettivo, è evidente, come sostiene lo stesso presidente francese, che servono enormi risorse per finanziarle.
Macron ricorda quanto è già stato fatto a favore dei Paesi vulnerabili: "in due anni, grazie all'iniziativa intrapresa a Parigi nella primavera del 2021, abbiamo erogato oltre 100 miliardi di dollari in diritti speciali di prelievo (Dsp, l'attività di riserva dell'Fmi) per i Paesi vulnerabili. Attivando questo "asset dormiente", estendiamo prestiti ventennali a tassi di interesse vicini allo zero per interventi a favore del clima e di preparazione alla pandemia nei Paesi più poveri."
Ora, i DSP non sono un "asset dormiente", bensì una valuta sintetica creata dal nulla e basata su un paniere delle principali valute (fiat) di riserva. Non si tratta, quindi, di risorse reali esistente e risparmiate da qualcuno. Di conseguenza, la loro erogazione sotto forma di prestiti a condizioni di favore non fa che aumentare la quantità di moneta fiat, non le risorse reali.
E' una manovra inflattiva che non fa altro che generare l'ennesima manifestazione dell'effetto Cantillon.
Non vorrei che Macron si offendesse, ma parlare di "asset dormiente" nel caso dei DSP non mi sembra poi troppo diverso da quando il già enfant prodige del M5S Luigi Di Maio parlava di "attingere al deficit" per finanziare questa o quella spesa pubblica.
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