Scorie - Non è la spesa a far crescere l'economia

Uno degli aspetti più fuorvianti dell'economia keynesiana consiste nel confondere le grandezze monetarie e quelle reali. La stessa definizione di PIL reale è ottenuta usando deflatori che non risolvono il problema, come ben evidenziato a più riprese da Murray Rothbard (su tutti si veda "Man, Economy and State").

Scrive, per esempio, Richard Koo:

"La crescita economica non è possibile a meno che qualcuno non spenda più di quel che guadagna. Se famiglie e imprese spendono non più di quel che guadagnano, l'economia può essere stabile, ma non crescerà."

Se si ragiona partendo da un'economia priva di moneta, ci si rende immediatamente conto che l'affermazione di Koo è fuorviante. Infatti, è solo il mancato consumo integrale, ossia il risparmio, a fornire i mezzi per espandere la produzione. L'esempio classico è quello di un raccoglitore di frutta che non mangia tutto il raccolto quotidiano, ma accumula scorte che gli consentono di non raccogliere per un certo periodo di tempo, nel corso del quale costruisce uno strumento utile a incrementare la sua capacità di raccolta. 

L'aumento del raccolto può consentire al soggetto i questione di aumentare successivamente i propri consumi o di scambiare parte del raccolto stesso con altri soggetti. La moneta diventerà poi quella merce che tutti accettano come corrispettivo negli scambi, in vista di utilizzarla per acquisti successivi e non per consumo.

Ora, dall'esempio risulta evidente che è il risparmio a consentire l'aumento della produzione (ossia la crescita economica). Ovviamente il risparmiatore potrebbe anche essere un soggetto diverso da colui che effettua l'investimento nello sviluppo dello strumento per raccogliere la frutta. Il risparmiatore presta risorse all'investitore, direttamente o con l'intermediazione di un soggetto terzo. Ma la sostanza non cambia: a livello aggregato è il risparmio che consente l'investimento e, di conseguenza, l'aumento della produzione.

In un contesto di economia con monete fiat, peraltro, si confonde spesso il risparmio con la quantità di moneta creata dal nulla e non spesa. Nell'affermazione di Koo e in generale nel suo modo di argomentare questo è evidente.

Ma dovrebbe risultare altrettanto evidente che la moneta creata dal nulla non può aggiungere niente alla ricchezza reale. Consente, però, di fare aumentare la spesa a qualcuno senza che qualcun altro abbia dovuto risparmiare. Quello che si verifica è una redistribuzione di ricchezza reale a favore di chi per primo entra in possesso della moneta creata dal nulla. Con una maggiore quantità di moneta a fronte di uno stock invariato di beni, si genera una tendenza all'aumento dei prezzi, a danno di chi non ha avuto un incremento delle proprie disponibilità monetarie.

In conclusione, l'unica certezza è che la crescita economica non è possibile senza che qualcuno abbia generato risparmio reale.


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