Scorie - Arriva il tasso terminale

Come è noto, dopo aver passato buona parte del 2021 ad affermare che la crescita dei prezzi al consumo era un fenomeno temporaneo ed estraneo alla politica monetaria, da qualche mese a questa parte le principali banche centrali hanno fatto del ridimensionamento degli indici dei prezzi al consumo nel minor tempo possibile il loro scopo principale. Non hanno riconosciuto alcuna responsabilità per quanto fin qui accaduto, ovviamente. La colpa è della guerra in Ucraina.

Per intenderci, i tassi ufficiali sono ancora scandalosamente negativi in termini reali, ma rialzi di 75 punti base non si vedevano da decenni. 

Quest'anno il mantra è che questo tentativo di rimozione degli abbondanti stimoli degli anni precedenti sia compatibile con un atterraggio morbido dell'economia e non con una severa recessione. Il fatto è che qui non si tratta di fare atterrare un aereo, perché altrimenti gi atterraggi morbidi sarebbero la regola e non la (casuale) eccezzione. 

Il problema, poi, è che una moltitudine di debitori ha accumulato una leva così elevata che la loro solvibilità dipende da un mantenimento dei tassi di interesse a livelli ben più bassi di quanto compatibile con una vera rimozione degli stimoli monetari. Non resta comunque che attendere qualche mese per vedere come andrà a finire.

All'indomani del rialzo di 75 punti base stabilito l'8 settembre, Isabella Bufacchi, che per il Sole 24 Ore dà conto delle attività della BCE da Francoforte e ha una posizione generalmente tra il neutrale e l'accondiscentente verso l'operato della banca centrale, ha scritto tra le altre cose:

"Mettere d'accordo i 25 membri del Governing Council sull'aumento di tre quarti di punto non è stato difficile anche per un altro motivo: il tasso sui depositi lo scorso giovedì era allo 0%, «così lontano» da quel tasso terminale che dovrebbe rappresentare il livello al quale la Bce è fiduciosa che l'inflazione tornerà al target del 2% sul medio termine. Il tasso terminale è una novità, e sarà elaborato e discusso sicuramente nelle prossime riunioni del Consiglio direttivo: per ora si sa soltanto che non è il tasso neutrale, non è il tasso normale o naturale. Nessuno in Bce ha indicato dove si trova esattamente il tasso terminale, ma c'è un motivo: è prematuro fissarlo ora, nel momento in cui i tassi di riferimento sono ancora molto lontani da questo livello."

L'invenzione di nuovi dati inosservabili, ma sui quali verranno scritti una quantità enorme di studi ad alta intensità di "scientismo", mi sembra un tentativo per assegnare alla situazione attuale caratteristiche mai riscontrate in precedenza. Questo potrebbe essere utilizzato come elemento ulteriormente attenuante delle responsabilità della banca centrale stessa. In ogni caso, dove posizionare questo tasso in cui ritenere di avere terminato l'aggiustamento al rialzo sarà una decisione politica.

Il tasso naturale o neutrale è di fatto inosservabile, non fosse altro per il fatto che la politica monetaria non è assente e non è mai neutrale, quindi la domanda e l'offerta di moneta non sono mai, di fatto, espressione di un mercato non distorto. Che adesso lo si chiami diversamente, senza sapere "dove si trova esattamente" non cambia nulla.

L'unica cosa terminale sembra lo stato della malattia monetaria.





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