Scorie - Mario inizia a zoppicare?

Il proverbio dice che a stare con lo zoppo si impara a zoppicare. Ho l'impressione che Mario Draghi, dopo un anno di governo in cui ha a che fare tutti i giorni con coloro che chiedono agli italiani di essere votati promettendo miracoli e pasti gratis, stia iniziando a zoppicare.

In merito alla crisi energetica, che in Italia è particolarmente sentita non da ultimo perché ha scelto di dipendere per il 40% del gas dalla Russia, Draghi ha dichiarato:

"Serve un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori, la creazione di un tetto Ue al prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione. Vogliamo spezzare il legame tra prezzo del gas e ed elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas."

E "occorre una risposta Ue" anche sul piano della evidente frenata dell'economia in generale.

L'utilizzo di questa formula a sud delle Alpi ormai per ogni problema non credo contribuisca a rendere meno diffidenti (per usare un eufemismo) altri Paesi europei. 

Credo sia comprensibile la riluttanza a farsi carico, anche in parte, delle conseguenze di una stratificazione di decisioni errate prese da altri. Anche perché il "tetto Ue al prezzo del gas", se non finanziato con riduzione di altre voci di spesa pubblica (ipotesi che realisticamente penso non voglia prendere in considerazione nessuno dei proponenti), può esserlo solo con tasse. Più probabilmente con tasse future, ossia contraendo debito in comune.

Sarebbe quindi meglio evitare queste invocazioni marxiste in cui la parte "a ciascuno secondo i propri bisogni" di chi propone l'intervento sia sempre eccedente rispetto alla parte "da ciascuno secondo le proprie capacità". Che poi è, se si vuole, la riproposizione su scala continentale della illusione di poter vivere alle spalle degli altri di cui parlava Bastiat.

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