Scorie - Il presidente venuto da Marte (2/2)

"Questi sono fatti, non discorsi… questo investimento dimostra che l'Italia
è un Paese affidabile, verso la cui stabilità si può avere fiducia. Oggi
c'è la dimostrazione che il sistema Italia funziona, che se lavoriamo con
un gioco di squadra i risultati ci sono. Confindustria colga quel che è
successo in questi giorni e dia giudizi non solo di disfattismo."
(E. Letta)

Al netto degli interessamenti più o meno concreti (e da verificare) a
investire in società italiane, prime fra tutte la disastrata Alitalia (e in
quel caso sarà interessante capire chi pagherà il conto degli inevitabili
esuberi, e io ho il sospetto che toccherà ancora una volta ai contribuenti
italiani), Enrico Letta ha usato toni trionfali prima di lasciare gli
Emirati dove era stato per cercare di trovare un po' di soldi.

A giustificare tanto entusiasmo sarebbe l'impegno del fondo sovrano del
Kuwait a investire 500 milioni di euro in un veicolo nel quale il Fondo
strategico italiano (controllato da Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta
controllata dal Tesoro) conferirebbe 500 milioni di cassa e partecipazioni
in società non quotate per altri 1.5 miliardi.

Per carità, 500 milioni sono meglio di niente, ma qui non stiamo parlando
dell'investimento di un piccolo risparmiatore. Al cambio attuale, 500
milioni di euro equivalgono a 675 milioni di dollari. Il fondo sovrano del
Kuwait gestisce asset per 410 miliardi di dollari. Ciò significa che la
fiducia accordata al sistema Italia è quantificabile in uno 0.16 per cento
delle consistenze complessive del fondo.

In base ai dati del Fondo Monetario Internazionale, l'Italia produce il 2.8
per cento del Pil mondiale. E' pur vero che, in termini di capitalizzazione
di borsa, l'Italia ha un'importanza meno che proporzionale rispetto alla
quota di Pil mondiale; il suo peso nell'indice MSCI World si attesta
infatti tra lo 0.8 e lo 0.9 per cento. Comunque la si metta, il peso
dell'Italia nel portafoglio del fondo sovrano del Kuwait sarà circa il 20
per cento di quanto avrebbe potuto essere nel caso in cui la somma
investita fosse stata proporzionale al peso del Paese nell'indice MSCI
World. In altre parole, invece di 500 milioni avrebbero potuto essere
almeno 2.5 miliardi. Ciò significa che il fondo sovrano del Kuwait sta
ancora sottopesando l'Italia nel suo portafoglio. Credo che questo dovrebbe
stemperare l'entusiasmo del presidente del Consiglio.

Ora, non vorrei essere tacciato anche io di disfattismo, ma, per usare le
parole di Letta, "questi sono fatti, non discorsi".

     

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