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Visualizzazione dei post da agosto, 2025

Scorie - Trump come Paul? Ma per favore...

 In un articolo dedicato agli attentati di Trump all'indipendenza della Federal Reserve, Federico Rampini, editorialista del Corriere della Sera, offre un elenco dei precedenti attacchi "populisti" alle banche centrali negli Stati Uniti, partendo da quello del 1832 del presidente Andrew Jackson alla Second Bank degli Stati Uniti, alla quale non rinnovò la concessione che la poneva a capo del cartello bancario.  A detta di Rampini il movente era avere più denaro in circolazione, ma il dato di fatto è che un cartello favorisce maggiormente la diffusione di moneta non coperta da riserve in oro o argento, dato che le corse agli sportelli sono meno frequenti rispetto a un sistema in cui non vi è una sorta di banca centrale. Rampini arriva quindi al panico del 1907, che poi portò alla istituzione della Federal Reserve nel 1913. E da qui arriva a Franklin Delano Roosevelt, che sospese la convertibilità in oro nel 1933 (proibendone anche il possesso), saltando le gesta della Fed...

Scorie - A Rimini tutto il debito è buono

 Da quando (san) Mario Draghi ha iniziato a parlare di distinzione tra debito "buono" e debito "cattivo", perorando la causa degli investimenti pubblici europei finanziati da debito comune, ho sostenuto che i tossici da debito pubblico avrebbero finito per classificare come investimenti, quindi finanziabili da debito "buono", anche spese correnti. Detto che anche per molti investimenti pubblici i rendimenti ex ante sono stimati con grande generosità (per usare un eufemismo), quindi ex post spesso sono inferiori al costo del debito, nei ragionamenti da keynesiani all'amatriciana capita di vedere moltiplicatori fotonici anche per spese correnti finanziate a debito. E la cosa preoccupante è che, da ultimo, anche dalla Ragioneria generale dello Stato arrivano considerazioni che sembrano aprire a ragionamenti del genere. Secondo il capo della Ragioneria, Daria Perrotta, il debito " deve concentrarsi sugli investimenti, sulla spesa in conto capitale, m...

Scorie - I nodi francesi stanno arrivando al pettine

 Tira nuovamente aria di crisi di governo in Francia, che in questioni di finanza pubblica sta compiendo un percorso italiano con qualche decennio di lag temporale e, ovviamente, atteggiamenti da nobile decaduta, soprattutto da parte del suo presidente della Repubblica pro tempore. L'8 settembre ci sarà un voto di fiducia su una manovra che, per il 2026, prevede un mix di tasse e riduzioni di spesa per 44 miliardi. Per i socialisti, che sono l'ago della bilancia, votare la fiducia su questa manovra è " impensabile ". Ovviamente tanto estrema destra quanto estrema sinistra si oppongono. Ma il deficit non può continuare a essere più vicino al 6% che al 3%, con conseguente incremento dello stock di debito pubblico. Come dichiara lo stesso capo del governo, François Bayrou, la " dipendenza della Francia dal debito è diventata cronica. Il debito pubblico diventerà proprio quest'anno la voce più importante del bilancio dello Stato. Le rate annuali che dovremo rimb...

Scorie - Tajani a cavallo tra Erdogan e Trump

 Rispondendo a domande in merito alle negoziazioni sui dazi in corso tra Ue e Stati Uniti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha affermato che, come governo, sono " pronti a fare tutto quello che serve per sostenere le imprese ma vediamo prima quali saranno i risultati finali e stimiamo quali saranno i reali danni. A ogni modo, al di là di possibili aiuti mirati, dico che un ruolo chiave a sostegno dell'industria europea adesso lo può giocare la Bce. " E alla ovvia ulteriore domanda su cosa dovrebbe fare la BCE, ecco un Tajani in una versione edulcorata a cavallo tra Erdogan e Trump, provando di strizzare l'occhio ai ricorrenti lamenti del sindacato degli industriali italiani: " C'è un problema che pesa molto sulle imprese, ed è il deprezzamento del dollaro nei confronti dell'euro. Credo che la Bce possa fare molto in questa fase per sostenere l'industria europea. Con l'inflazione ferma al 2 per cento, sono maturi i tempi per abbassare ancor...

Scorie - Investimenti sicuri e garantiti (dai pagatori di tasse)

 Nel suo intervento al Meeting di Comunione e Liberazione, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti ha auspicato che i fondi pensione italiani investano di più in Italia, usando queste parole: " Sarebbe importante che anche questi fondi di previdenza complementare, finanziati con i contributi dei lavoratori, guardassero e investissero più nel sistema Italia che all'estero. Guardando a quello che sono investimenti infrastrutturali di lungo periodo che danno un rendimento sicuro, certamente non speculativo, ma garantito nel lungo periodo. " Si tratta di un auspicio abbastanza diffuso tra i politici e i destinatari dei supposti investimenti dei fondi pensione.  Investire una porzione del patrimonio in infrastrutture da parte di soggetti che hanno orizzonti temporali lunghi come i fondi pensione può avere senso, ma se qualunque consulente privato raccontasse ai suoi clienti, proponendoli, che tali investimenti danno "un rendimento sicuro" e...

Scorie - Leggere per comprendere

Come nei libri gialli l'assassino classicamente è il maggiordomo, nella saggistica sui mali del mondo il colpevole è quasi sempre il libero mercato. Il tutto nonostante il mercato sia sempre meno libero, da decenni a questa parte. Viviamo in un mondo iperregolamentato, eppure ogni minimo annuncio (che poi spesso non è seguito da fatti concreti degni di nota) di deregolamentazione è subito seguito da avvertimenti e richiami di attenzione, oltre agli immancabili nuovi libri sui mali del libero mercato. Da ultimo mi sono imbattutto in un commento del professor Vittorio Pelligra, che sul Sole 24 Ore si occupa del libro "Race, Gold, IQ, and the Capitalism of the Far Right" di Quinn Slobodian. Il quale, scrive Pelligra, " ci accompagna in un viaggio dentro la genealogia oscura di un pensiero che ha saputo fondere l'idolatria del mercato con le teorie della selezione genetica, l'oro con il sangue, la libertà con l'esclusione. È la storia di una mutazione inquiet...

Scorie - Da quale pulpito...

Fin da quando Orange Man scelse Robert F. Kennedy Jr. come ministro della salute, buona parte della comunità scientifica, oltre ovviamente a tutti i sinistrorsi americani e non solo, iniziarono a paventare tempi oscuri per il mondo intero, essendo Kennedy etichettato come "no vax". Qualcosa di simile, ancorché in piccolo, si è di recente verificato anche in Italia, con il ministro Schillaci che ha finito per revocare la commissione vaccini a seguito delle proteste perché due membri erano considerati "no vax". Etichetta in realtà affibbiata non solo a chi ritiene che i vaccini siano nocivi per la sallute, ma anche a chi ritiene necessario effettuare con equilibrio le analisi costi benefici. Kennedy ha recentemente cancellato contratti su ricerca e sviluppo nell'ambito dei vaccini mRNA per 500 milioni di dollari, e questo ha indotto, tra gli altri, Micheal Bloomberg a intervenire sulla piattaforma da lui fondata. Bloomberg ritiene che una delle motivazioni addotte...

Scorie - La soluzione per il welfare in crisi non è il neo statalismo

 Come ogni anno si avvicina il Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, e Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ne approfitta per tessere le lodi del neo statalismo. Sì, perché il "turbocapitalismo" ha fallito. Infatti, come ricorda Oxfam, nel 2024 la ricchezza dei miliardari " è cresciuta di duemila miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, con un ritmo tre volte superiore all'anno precedente. In pratica, ogni settimana, in media, sono "nati" quattro nuovi miliardari. Al contrario, il numero delle persone che vive sotto la soglia di povertà (6,85 dollari al giorno) è rimasto invece invariato dal 1990: 3,5 miliardi ." Sarebbe bello se non ci fosse povertà, ma se il numero di poveri è rimasto costante a 3,5 miliardi, andrebbe notato che nel 1990 la popolazione mondiale era circa 5,3 miliardi, mentre oggi sul pianeta siamo 8,2 miliardi. Prosegue Vittadini: " I dati delle disuguaglianze ...

Scorie - Se si considera legittima la sovranità fiscale, poi non ci si lamenti della bulimia impositiva

Come è noto, le sorti della Global minimum tax (Gmt) non sono (fortunatamente) delle migliori. D'altra parte si tratta di una iniziativa che in realtà trovava consenso per lo più nell'Unione europea, dove pure non c'è armonizzazione fiscale. In un articolo sul tema a firma di Stefano Grilli sul Sole 24 Ore, l'autore fa alcune considerazioni di carattere generale sulla fiscalità. " Il diritto si dovrebbe muovere sul piano dei principi e delle regole e non solo su quello dei valori. La giustizia e la moralità sono categorie dello spirito che legittimamente possono ispirare scelte di tax policy ma non possono essere un maglio da brandire contro chi ha, altrettanto legittimamente, una visione differente del proprio sistema e della propria sovranità fiscale. Non esiste alcuna superiorità morale in questa "bulimia impositiva" europea che vuole aumentare l'imposizione per finanziare un welfare sempre più pervasivo. È una legittima – ancorché discutibile - vi...

Scorie - La parola "diritto" pericolosamente usata a vanvera

 Marco Furfaro, passato da Sinistra Ecologia e Libertà a essere deputato del PD schleiniano, a proposito del cosiddetto "caro ombrelloni" ha recentemente dichiarato, in polemica col governo, che " le vacanze sono un diritto di tutti ". Ora, non voglio entrare nel merito della questione, che per quanto mi riguarda dovrebbe essere una questione meramente di domanda e offerta di mercato, ma soffermarmi sul fatto che, pur essendo noto, non da oggi, che (soprattutto) a sinistra l'invenzione di diritti il cui esercizio da parte di qualcuno preveda il pagamento del conto da parte di altri sia il principale sforzo politico, qui siamo ben oltre il ridicolo.  Persone che non vanno in vacanza, anche se trascorrono qualche giorno o settimana in ferie, ce ne sono sempre state e sempre ce ne saranno. Alcune per scelta, altre per carenza di budget. Chi è lavoratore dipendente solitamente ha un certo numero di giorni di ferie pagate previsto contrattualmente. Chi è lavoratore ...

Scorie - Don(ald) Trump vuole il 15%

 Sono in molti a storcere il naso quando un libertario evidenzia che lo Stato e le organizzazioni mafiose utilkizzano metodi simili, ossia impongono i loro servizi e, soprattutto, il pagamento degli stessi, mediante la minaccia dell'uso della violenza.  Eppure si prenda come esempio l'ultima (al momento in cui scrivo) iniziativa di Donald Trump, che ha deciso di imporre a Nvidia e AMD di versare alla sua amministrazione il 15% dei ricavi derivanti dalle esportazioni di microchip verso la Cina. Va da sé che se le due società avessero provato, anziché di negoziare il livello del balzello, di opporvisi, sarebbero andate incontro a problemi.  Tutto questo non sembra l'equivalente di un pizzo, o per restare alla cinematografia americana in tema, a "un'offerta (di Trump) che non si può rifiutare"?

Scorie - Electric Lewis? No thanks

C'è sempre stata una contraddizione di fondo nel modo in cui sono stati "spinti" i veicoli elettrici: da un lato sono considerati un potente mezzo per salvare il pianeta (quando tutto il trasporto su strada genera attorno al 10% delle cosiddette emissioni), mentre dall'altro se ne esaltano le doti di accelerazione. Se l'obiettivo fosse quello di salvare il pianeta, questi veicoli dovrebbero in realtà essere esaltati per lo più per la loro capacità di percorrere lunghe distanze, senza particolari prestazioni in accelerazione, e a prezzi accessibili a tutti. In sostanza, dovrebbero prevalere veicoli di dimensioni e peso contenuto, che non vanno tanto forte né hanno l'ambizione di arrivare a 100kmh in meno di tre secondi e che costano poco. Tutto il contrario dei consueti argomenti di marketing per questi dispositivi elettrici. Anche l'ecotalebana Lara Williams non resiste al fascino della velocità, e si spinge a una difesa (ridicola) della Formula E, che a m...

Scorie - Le vendite di Jaguar reggono, sono scese solo del 72%

Non avrei voluto tornare sulla sciagurata svolta full electric di Jaguar, accompagnata da scelte discutibili sia per quanto riguarda il nuovo design sideralmente distante da quello che ha reso noto il marchio per decenni, sia con riferimento a uno spot pubblicitario ridicolmente woke. Però si è espresso Orange Man, nella sua versione da bar sport, sentenziando che Jaguar è " stupida e woke, un disastro totale ", oltre a dare sostanzialmente dell'idiota all'ex amministratore delegato che aveva fatto svoltare Jaguar dirigendola (come era facile prevedere e personalmente avevo previsto) verso il baratro. La difesa tentata dla nuovo amministratore delegato, secondo il quale c'è stata una buona risposta da parte dei clienti, è ridicola e si scontra con i numeri, con vendite crollate del 72%. Resta da capire a fronte di quali dati la casa sarebbe disposta a parlre di fallimento della svolta. Nessun ripensamento, comunque, almeno per ora. Forse aspettano che le vendite s...

Scorie - Tremonti, le pecore e le stablecoin

 Ogni intervento di Giulio Tremonti, sia esso un articolo o un'intervista, contiene alcuni elementi fissi: la sua prosa da profeta, che in articoli e libri ha previsto decenni addietro quello che poi si è verificato; un uso divertente delle metafore; la colpa dei problemi attuali sostanzialmente riconducibili a Mario Draghi, sia quando dirigeva il financial Stability Forum (poi Board), sia da capo della BCE con il famoso (famigerato) "Whatever it takes", che per Tremonti è "Whatever mistakes". Devo dire che su questo ultimo punto non riesco a non essere d'accordo con Tremonti, che, andando contro un mainstream che ha santificato Draghi fin da quel 2012, addita come causa dei problemi e non come soluzione la gran quantità di base monetaria emessa dalle banche centrali nei lunghi anni di QE e tassi negativi (a onor del vero alla Federal Reserve non hanno aspettato le sollecitazioni di Draghi per stampare moneta a manetta). Poi abbiamo idee diverse sui rimedi,...

Scorie - La guida (non) autonoma

Da anni martellano incessantemente sui prodigi dei dispositivi elettrici con ruote e tutte le automazioni di cui sono dotati. Mi riferisco agli ecotalebani, per esempio Liam Denning di Bloomberg, che però da qualche mese, come Fratoianni e signora, detesta Elon Musk e Tesla. Il quale non ha iniziato a essere un cialtrone da quando ha appoggiato Trump, salvo poi bisticciare con Orange Man. Lo era anche prima. Da sempre spaccia come guida autonoma qualcosa che non lo è, se non parzialmente. E da sempre nei documenti scritti in piccolo Tesla scrive che i conducenti devono essere in grado di prendere il controllo del veicolo in qualsiasi momento. Il che significa che il veicolo stesso non è poi così autonomi nel guidare se stesso. Fatto sta che di incidenti mortali verificatisi mentre la persona al volante faceva altro se ne sono verificati non pochi, e di recente una giuria di Miami ha condannato Tesla a risarcire con 243 milioni di dollari i familiari di una ragazza rimasta vittima nel 2...

Scorie - Tanti geni all'esame, analfabeti nella vita reale

E' sempre interessante, di anno in anno, dare un'occhiata ai risultati degli esami di maturità. La realtà dice che il livello medio delle competenze (sovente anche di base) effettive dei ragazzi giudicati "maturi" è in continua riduzione, ai limiti dell'analfabetismo. Eppure di anno in anno aumentano gli studenti che si diplomano con il massimo dei voti, e aumenta pure il numero delle lodi. Tra l'altro questo avviene per lo più nelle regioni meridionali, dove i dati sulle competenze reali mostrano poi i segni più preoccupanti di una tendenza all'analfabetismo anche da parte di chi si diploma. In Calabria il 6,1% dei diplomati non solo lo fa con il massimo dei voti, ma è ritenuto persino meritevole di lode, più del doppio della media nazionale (2,8%). La stessa regione primeggia anche per la percentuale di studenti usciti con 100 su 100, ossia il 12%. Suli altri due gradini del podio Puglia e Sicilia. Nelle regioni settentrionali mediamente 4-5 studenti su ...

Scorie - Il contributo spintaneo

Di cose assurde mi capita di leggerne tante, e da almeno tre lustri ne commento una quotidianamente. Devo dire che questa "perla" di Matteo Salvini mi ha fatto tornare in mente i tempi del governo Lega-M5S. " Stiamo ragionando non su una tassa ma su un contributo volontario e spontaneo delle banche da ridistribuire ai lavoratori italiani e agli imprenditori ", ha detto Salvini. Ora, se un contributo è " volontario e spontaneo " non è necessario prevedere un provvedimento legislativo, perché nulla vieta a qualunque persona fisica o giuridica di fornire volontariamente contributi o donazioni a chicchessia. Al contrario, se un esponente di governo pensa a un provvedimento legislativo per istituire un contributo a scopo di redistribuzione " ai lavoratori italiani e agli imprenditori ", può anche chiamarlo "Pippo", ma si tratta di una tassa. Ossia una dazione di denaro che, se non versata dal soggetto passivo, comporta l'uso della forza ...

Scorie - Quando parlano di piano industriale sento una mano infilarsi nelle mie tasche

L'accordo, o il presunto tale, raggiunto tra la Commissione Ue e l'amministrazione americana in merito ai dazi, che sono considerati da Orange Man un toccasana per rendere di nuovo grande l'America, ha allarmato le imprese europee e italiane. Non poteva essere altrimenti. La reazione è stata per lo più prevedibile, ma si tratta di un classico modo per cercare di spalmare gli effetti negativi. Per esempio, secondo il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, la Ue " deve compensare le mancanze di competitività dei nostri prodotti verso gli Usa e aiutare i settori più colpiti ". E come? " Da subito deve attuare un nuovo Piano industriale straordinario per le imprese, bene sforare il Patto di stabilità per le armi e la difesa, ma dobbiamo farlo anche per l'industria e andare subito a fare accordi con nuovi mercati dove noi potremmo essere forti, sostituendo in parte la perdita che abbiamo negli Stati Uniti. " Orsini ha anche aggiunti che " il ca...

Scorie - L'interesse nazionale particolare

Come è noto, nei mesi scorsi Unicredit ha lanciato un'offerta per acquisire il controllo di Banco BPM, operazione non gradita soprattutto alla componente leghista della maggioranza di governo. Di qui un uso del Golden Power da parte del governo stesso che imponeva all'offerente condizioni certamente non inquadrabili in una logica di mercato, ma neppure, a mio parere, di tutela della sicurezza economica nazionale. Unicredit ha poi ritirato l'offerta, evidentemente ritenendo non più conveniente procedere. In occasione di un question time, a domande specifiche sul tema, il ministro Giorgetti ha usato parole neppure troppo vagamente supercazzolesche, specificando che " nell'attuale contesto geopolitico la sicurezza della Repubblica deve essere affrontata in chiave moderna ed evolutiva assicurando una progressiva centralità al tema della sicurezza economica quale autonoma componente delle tradizionali categorie della sicurezza pubblica e nazionale ."  Nessun veto, ...