Scorie - I soldi vanno presi dove sono (versione LA)
Quando ci sono grandi spese pubbliche da finanziare (e qui non entro nel merito del tipo di spesa e sulla opportunità di finanziarla mediante tasse), solitamente si parte additando una categoria che abbia un paio di caratteristiche: gli appartenenti siano relativamente poco numerosi e abbiano grandi risorse a disposizione.
Perché, come ama sostenere Maurizio Landini, "i soldi si vanno a prendere dove sono". Proposito che anima anche i piani di chi si dedica a furti e rapine, ma qui si farebbe tutto legalmente, ossia usando la legislazione per giustificare il prelievo forzoso.
Non che Landini abbia l'esclusiva, peraltro. Per esempio, a seguito dei devastanti incendi che hanno interessato Los Angeles, producendo danni che qualcuno quantifica in 250 miliardi di dollari, sono già in cantiere proposte per (tar)tassare le compagnie petrolifere.
Le iniziative sono per lo più provenienti da esponenti politici del partito democratico, e ovviamente sono approvate dagli opinionisti di Bloomberg, come Erika Smith, secondo la quale "è solamente giusto prelevare dalle tasche profonde di Big Oil."
Sì, perché gli incendi sono dovuti al cambiamento climatico, e questo è colpa delle compagnie petrolifere.
Beata lei che ha tutte queste certezze, ma, senza voler fare l'avvocato difensore delle compagnie petrolifere, mi pare di poter affermare che gli ideocarburi e i loro derivati che queste società estraggono e vendono siano molto utilizzati, e volontariamente, da individui, imprese e anche enti pubblici.
Non so se da quelle parti le chiameranno tasse su extraprofitti, ma è proprio vero che chi è assetato delle tasse altrui ragiona allo stesso modo a tutte le latitudini.
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