Scorie - Un mondo più (al) verde
La transizione green a tappe forzate imposta con mezzi politici non è e non sarà un pranzo di gala. I costi sono e saranno enormi. Se si pensa al solo settore auto, salvo sviluppi al momento imprevedibili, la riduzione delle "emissioni" sarà dovuta per lo più alla riduzione dei veicoli in circolazione perché un numero crescente di persone non potrà più permettersi l'automobile.
Anche nel mondo finanziario la legislazione sta generando una domanda non spontanea per investimenti "green", che però si dirigono per lo più nelle economie sviluppate. Che fare con i Paesi meno sviluppati?
La risposta dei fautori del cambiamento a tappe forzate, in questi casi, è spesso riconducibile alla vasta categoria delle soluzioni miracolose, ai limiti del magico.
Per esempio ricorrendo ai Diritti Speciali di Prelievo del Fondo Monetario Internazionale, di fatto una moneta fiat sintetica composta da un paniere delle principali monete fiat.
Ho trovato rilanciata questa idea da David Fickling su Bloomberg Opinion, che pure ammette che si tratta dell'equivalente della moneta da un trilione di dollari per il Teroso americano, "un pasto gratis apparente del quale i funzionari pubblici sono istintivamente sospettosi".
Ma cosa non si farebbe in nome di un Piano Marshall per il clima? Il fatto è che, anche quando si parla di finanza "green", non esistono pasti gratis. Così come l'emissione di monete fiat non aumenta la ricchezza reale, altrettanto non avviene con l'emissione di DSP. Quindi è il buon senso a dover rendere sospettosi di fronte a queste idee, se presentate come a costo zero.
In ultima analisi le risorse reali arriveranno dal prelievo di tasse presenti e future (anche sotto forma di inflazione) che qualcuno nel mondo dovrà pagare. E molti di questi pagatori di tasse potrebbero essere tra coloro che subiranno un drastico deterioramento del tenore di vita in nome della transizione green.
Vivranno in un mondo più verde, e saranno più al verde.
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