Scorie - Il rimedio per l'inflazione non è la moral suasion

Interessante notare l'attivismo dei governi per ridurre l'inflazione, spesso nella forma di imposizione di tetti massimi, moral suasion sui produttori o incentivi a debito. Il tutto mentre si lamentano dei rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali, di cui però non hanno criticato i tassi negativi e i quantitative easing degli anni scorsi, senza i quali non ci sarebbe stato il carburante necessario alla fiammata dei prezzi dell'ultimo biennio.

Adolfo Urso, ministro del Made in Italy, sta incontrando le categorie produttive per "incoraggiare" contenimento nei prezzi. A suo dire, "quando si è formato il governo l'inflazione era oltre il 12%, oggi è al 6,4. È un dato positivo che dobbiamo rendere più forte". 

Il fatto è che la riduzione della crescita annua è dovuta non tanto all'azione di governo, ma a un rallentamento nella crescita dei prezzi a livello internazionale, anche per via dell'effetto base. Resta il fatto che i prezzi stanno continuando ad aumentare ben più dei redditi nominali di gran parte delle persone.

Quanto al "caro voli", Matteo Salvini, titolare dei Trasporti, ha detto:

"Si può chiedere alle compagnie che fanno business di avere i profitti che devono avere senza abusare della pazienza e del portafoglio dei sardi e dei turisti".

Sarebbe interessante capire quali siano i "profitti che devono avere" compatibili con la pazienza di chi viaggia in aereo. Non vorrei si arrivasse a fissare per decreto anche quello. In ogni caso, il rimedio migliore, solitamente, è un aumento della concorrenza, ossia la rimozione di vincoli al libero mercato.

Cosa nella quale non pare eccellere l'attuale maggioranza, come peraltro chi l'ha preceduta. 

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