Scorie - Aspiranti sultani himalayani

Da quando, 15 anni fa, il Nepal passò dalla monarchia alla repubblica, si sono succedute al governo coalizioni di partiti comunisti. Il Nepal era uno Stato disfunzionale prima e lo è ancora oggi, sotto l'influenza di India e Cina.

Ma mentre allora lo Stato aveva entrate per il 13% del Pil e uscite di poco superiori, con un debito pubblico inferiore al 38% del Pil, oggi spende quasi il 27% del Pil e ha entrate pari al 23,5%. Il debito è al 43,8% del Pil.

Numeri che farebbero invidia a chi è abituato a pagare le tasse in Italia, ma che segnalano in ogni caso un raddoppio del peso dello Stato, a fronte di servizi che non sono raddoppiati, né in quantità, né in qualità.

Negli ultimi due trimestri la crescita del Pil è stata pari a +0,8% e -1,1% rispettivamente, con una previsione per l'intero anno di poco superiore al +2%. Numeri asfittici, soprattutto per un Paese che dovrebbe svilupparsi al traino di India e Cina.

Cosa pensate proponga il ministro delle finanze, Prakash Sharan Mahat? Guarda caso, di allentare la politica monetaria.

"Siccome non c'è spazio fiscale per far fronte agli attuali problemi economici, la politica monetaria dovrebbe trovare la soluzione apppropriata".

Il fatto è che i tassi di interesse sono negativi in termini reali e un allentamento monetario non farebbe altro che peggiorare la situazione.

Il governatore della banca centrale ha rispedito al mittente la rischiesta, paventando che "intero sistema finanziario del Paese potrebbe entrare in crisi" nel caso fossero assecondati i desiderata del ministro.

Resta ora da capire se il governo adotterà soluzioni in stile Erdogan, silurando il banchiere centrale, oppure no. In ogni caso è lecito dubitare che le cose miglioreranno e i nepalesi continueranno ad arrangiarsi, come hanno sempre fatto. Solo che prima lo facevano pagando la metà di tasse...

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