Scorie - Rischi non assicurabili

I fatti di cronaca dal mondo finanziario forniscono l'ennesima conferma della correttezza della teoria economica della scuola austriaca. Dopo anni di politiche monetarie ultraespansive, con l'accelerazione impressionante durante il biennio 2020-21, l'arrivo degli effetti inflattivi anche sui prezzi al consumo ha costretto le banche centrali a invertire la rotta. Ovviamente per mesi ci siamo sentiti raccontare prima che l'inflazione dei prezzi al consumo era un fenomeno transitorio, poi che l'inversione di rotta della politica monetaria sarebbe stata compatibile con il mantenimento della stabilità finanziaria e con un rallentamento moderato dell'economia. Non poteva essere così, e così non è stato, come la cronaca ci sta dimostrando.

Un aspetto interessante di quanto accaduto nel caso del fallimento della Silicon Valley Bank è che Tesoro, Fed e FDIC hanno deciso di garantire tutti i depositi, anche oltre la soglia di 250mila dollari. Il tutto per evitare un contagio da parte di una banca che i regolatori consideravano a priori non sistemica.

Non è chiaro cosa succederà in altri casi simili, e qualcuno ipotizza perfino una copertura integrale per tutti i depositi. Il che, oltre a far schizzare l'azzardo morale (già ora piuttosto incentivato), sarebbe anche infattibile, se non portando il sistema all'iperinflazione.

Il fatto è che l'operatività in regime di riserva frazionaria è inassicurabile, come ben spiegò decenni addietro Murray Rothbard, per esempio nell'articolo del 1985 "Anatomy of the Bank Run", che si trova nella bella raccolta "Making Economic Sense".

Basterebbe il buon senso e un minimo di conoscenza della materia monetaria e bancaria per rendersene conto. Eppure capita di leggere articoli in questi giorni, in cui la via alternativa alla (folle) ipotesi della garanzia pubblica integrale viene indicata in quella delle assicurazioni private.

Lo fa, per esempio, Chris Huges su Bloomberg Opinion, secondo il quale "una corsa agli sportelli di una banca delle dimensioni di SVB non sembra un rischio inassicurabile." Huges traccia poi un paragone con le polizze catastrofali e tira in ballo i credit default swaps, che già funzionano come copertura dal rischio di insolvenza.

Secondo Huges ogni depositante interessato a coprire una soglia superiore a quella già garantita dai fondi di tutela dei depositi dovrebbe stipulare una polizza ad hoc a inizio anno. Bontà sua, ammette che la cosa sia più facile a dirsi che a farsi.

E infatti credo proprio che sia infattibile, per motivi sistemici. Per dirlo usando le parole di Rothbard, è "impossibile "assicurare" un'impresa, ancor meno un settore, che è intrinsecamente insolvente. Le banche a riserva frazionaria, essendo intrinsecamente insolventi, non sono assicurabili."

E allora "perché tutti si fidano del FDIC anche se i suoi coefficienti di riserva sono inferiori a quelli delle agenzie private, e sebbene anche loro abbiano solo una piccolissima frazione del totale dei depositi assicurati in contanti per arginare qualsiasi corsa agli sportelli? La risposta è davvero molto semplice: perché tutti si rendono conto, e si rendono conto correttamente, che solo il governo federale - e non gli stati o le aziende private - può stampare dollari a corso legale. Tutti sanno che, in caso di corsa agli sportelli, il Tesoro degli Stati Uniti ordinerebbe semplicemente alla Fed di stampare denaro sufficiente per salvare tutti i depositanti che lo desiderano. La Fed ha il potere illimitato di stampare dollari, ed è questo potere illimitato di inflazionare che sta dietro l'attuale sistema bancario a riserva frazionaria."

Questo vale ovunque. Nessuna assicurazione privata potrebbe "stampare" i risarcimenti ai depositanti. Al tempo stesso, ogni ipotesi di rimozione del limite agli importi garantiti avrebbe potenziali effetti iperinflattivi.

L'unico modo per evitare crisi sistemiche consisterebbe nel non utilizzare depositi a vista per impieghi a scadenza. In sostanza, avere riserve liquide pari al 100% dei depositi a vista. Altrimenti ogni crisi, anche di banche ritenute ex ante non sistemiche, finisce per contagiare il sistema.

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