Scorie - Chi stabilisce quali sono le opportunità?

Da tempo sono convinto che la versione ambientalista del socialismo, soprattutto europeo, sia peggiore di quella "generica".

L'approccio tipico di ogni socialista è quello di essere convinto che ciò che ritiene essere bene e male debba essere condiviso da tutti gli altri. E se non lo condividono, l'uso dei mezzi politici deve essere un sostituto della persuasione.

Uno degli aspetti più urticanti è poi la pretesa di sapere che l'imposizione del proprio punto di vista finirà per tornare utile a chi subisce tale imposizione, come se lui fosse onnisciente e gli altri tutti incapaci di intendere e di volere.

Questo atteggiamento lo si può riscontrare, ad esempio, nelle dichiarazioni del politico verde Ciaran Cuffe, relatore al Parlamento europeo della direttiva Epbd (Energy performance of buildings directive), quella che prevede l'obbligo di miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili. 

Il quale, dopo aver liquidato come "allarmismo" le perplessità provenienti dall'Italia, ha aggiunto che ci sono state "molte insinuazioni sul fatto che gli obiettivi saranno difficili da raggiungere, ma dobbiamo ricordarci che ci sono deroghe fino al 22% degli edifici con performance peggiori, ma anche per gli edifici storici e i monumenti."

A prescindere dalla questione sui numeri, che comunque non sono allarmistici bensì realistici, il punto è che qui si vuole imporre ai proprietari un costo che potrebbero legittimamente non volere sostenere. E che in molti casi neppure riuscirebbero a sostenere, anche volendo.

Ma Cuffe, senza alcun supporto autoevidente, sostiene che "ci siano grandi opportunità per portare miglioramenti nelle case che creeranno risparmi per le famiglie in bolletta. E credo anche che la direttiva creerà lavoro nel settore delle costruzioni."

Il primo argomento è, appunto, privo di supporto numerico. Ma anche se ci fosse questo risparmio, sarebbe necessario che il suo valore attuale fosse almeno pari al costo della ristrutturazione necessaria ad adeguare l'immobile ai nuovi requisiti richiesti dalla direttiva. E servirebbero strumenti finanziari per consentire ai proprietari di immobili di cedere i benefici futuri a fronte del finanziamento dei lavori.

Il secondo argomento è tipico della miopia dei "cattivi economisti". Perché ciò che eventualmente si vedrà saranno i posti di lavoro connessi ai lavori di ristrutturazione, ma ciò che non si vedrà saranno i benefici degli impieghi alternativi dei capitali necessari a effettuare quei lavori.

Soprattutto, ciò che i singoli proprietari ritengono utile non sarà tenuto in considerazione, come in ogni provvedimento socialista, perché i Cuffe di questo mondo ritengono di poter imporre ad altri ciò che pensano sia bene per tutti.

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