Scorie - Noi per il (nostro) futuro
Ho già avuto modo di commentare le gesta di Luigi Di Maio, sostenendo che sia un politico di razza. La sua scissione dal M5S ne è l'ennesima conferma.
Come tutti i politici di razza, Di Maio giustifica con l'interesse del Paese una mossa che è dettata in realtà dallo spirito di sopravvivenza politica, ossia la sua perpetuazione nella categoria dei consumatori di tasse.
Le parole sono da vero statista:
"In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un'operazione verità, partendo proprio dall'ambiguità in politica estera del M5s. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa."
Adesso "uno non vale uno", come nella fase finale della Fattoria degli animali: qualcuno è più uguale degli altri, soprattutto dopo due mandati parlamentari.
Sembra passato un secolo, ma basta andare indietro non più di 4-5 anni per trovare il Di Maio che, con tono indignato, punta il dito contro i parlamentari che cambiano casacca senza dimettersi.
Il nuovo soggetto politico si chiamerà "Noi per il futuro". Sarebbe stato più corretto "Noi per il nostro futuro".
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