Scorie - Eresia e follie
In un articolo in cui rilancia alcune delle idee in cui l'uso di forme di illusione monetaria promettono di riassorbire in modo indolore l'eccesso di debito (idee che ho già commentato di recente), Leonardo Becchetti afferma:
"L'eresia del Quantitative easing impostasi progressivamente e diventata mainstream ha fugato i timori di molti. L'eurozona e la Bce sono una forza enorme che ha potuto permettersi senza problemi politiche espansive di quel genere. Abbiamo il dovere di esplorare le possibilità di uso di questa forza senza metterla a repentaglio per migliorare la vita delle generazioni presenti e future."
L'assunto di fondo dell'articolo è che ciò che in passato era considerato eretico, poi è diventato mainstream. Di conseguenza, ciò che Becchetto propone ora e che è considerato eretico potrebbe diventare mainstream in futuro.
Non sono in grado di dire se le cose andranno in questo modo (pur temendolo), ma di certo, se questa fosse l'evoluzione, le cose peggiorerebbero ulteriormente.
Si può però realmente affermare che il Qe abbia fugato i timori di molti e/o che abbia migliorato la vita delle generazioni presenti e future? A mio avviso no.
Quando la BCE, oltre 7 anni orsono, iniziò il suo Qe (non che prima non avesse condotto politiche espansive, peraltro), il suo bilancio ammontava a circa 2000 miliardi di euro. Oggi supera gli 8800 miliardi. Per inciso, a inizio 1999, quando l'euro fu introdotto, il bilancio della BCE ammontava a meno di 700 miliardi.
Chi fin dall'inizio fu critico nei confronti di questa politica monetaria evidenziava che avrebbe avuto l'effetto di gonfiare i prezzi, a partire da quelli degli asset finanziari, distorcendo i premi per il rischio e producendo una redistribuzione di ricchezza tipica dell'effetto Cantillon (per lo più in senso regressivo). Oltretutto non avrebbe risolto alcun problema, bensì avrebbe rimandato la soluzione, peggiorando il quadro economico di fondo.
Oggi i nodi sono tornati al pettine, con una crescita significativa anche dei prezzi al consumo, per i quali le banche centrali e chi ne sostiene le iniziative prima hanno affermato che sarebbe stato un fenomeno temporaneo dovuto al Covid, poi che la cosa va per le lunghe per via della guerra russo-ucraina.
Elementi, questi ultimi, che indubbiamente contribuiscono ad aggravare le cose; ma un incendio difficilmente divampa in questo modo senza che vi sia molto materiale infiammabile. E il Qe di materiale infiammabile ne ha prodotto per quasi 6000 miliardi solo in area euro.
Le reazioni dei mercati finanziari ai primi accenni di rimozione degli stimoli monetari sono quelli tipici di chi ha sviluppato una forma di dipendenza. Nel frattempo, l'effetto Cantillon non ha di certo beneficiato chi anche prima del Qe non se la passava benissimo.
Voler rincarare la dose dovrebbe essere considerata una follia, più che un'eresia. Ma temo che la follia prevarrà ancora una volta.
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