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Visualizzazione dei post da marzo, 2022

Scorie - Lasciate ogni speranza, o voi che pagate

Prima delle elezioni amministrative, Gaetano Manfredi ne aveva fatto una precondizione per accettare la candidatura condivisa da M5S e PD. Sarebbe diventato sindaco di Napoli solo se ci fosse stato un impegno da parte del governo (all'epoca il Conte2, sostenuto proprio da M5S e PD) a intervenire sui disastrati conti pubblici della città. Adesso pare che siamo arrivati al dunque. Con circa 5 miliardi di squilibrio, il governo (ossia i pagatori di tasse di tutto il Paese) ne metterà 1,2. Più altri 206 milioni a valere su un fondo per i comuni in pre dissesto da 450 milioni stsanziato nell'ultima legge di bilancio (a Napoli va circa la metà...). Classico l'elenco degli impegni assunti dal comune: lotta all'evasione, aumento delle addizionali Irpef comunali, valorizzazione del patrimonio e tagli nelle società partecipate. Con tanto di verifiche semestrali dei risultati raggiunti, come per il Pnrr. Pier Paolo Baretta, già sindacalista e sottosegretario all'Economia nei g

Scorie - Non è tassando i ricchi che calano i prezzi delle bistecche

La crescita dei prezzi al consumo corre ovunque, mentre i deficit di bilancio sono elevati anche a seguito dell'esplosione della spesa pubblica nell'ultimo biennio. Non stupisce, quindi, che dalle colonne di Bloomberg Opinion, che solitamente ospita articoli di orientamento liberal (nell'accezione sinistrorsa statunitense), arrivino sollecitazioni al presidente Biden affinché aumenti le tasse sui ricchi. Cosa che Biden è intenzionato a proporre al Congresso. A farlo, ad esempio, è Matthew Yglesias, secondo il quale " gli elettori vogliono che i prezzi scendano. Ciò può essere fatto rallentando la domanda aggregata, ma in pratica significa ridurre i redditi degli americani. La gente vuole benzina meno cara alla pompa e bistecche meno costose al supermercato, ma ottenerlo mediante un calo degli stipendi sarebbe un prezzo troppo alto. Di qui l'appeal di tassare i ricchi. " Con il gettito aggiuntivo, Yglesias ridurrebbe il deficit e il calo di domanda aggregata fa

Scorie - Si arriva sempre allo stesso punto quando è ora di pagare il conto

Insistendo su un filone molto battuto in Italia e forse per dare man forte al presidente del Consiglio, Marcello Messori scrive l'ennesimo articolo della serie: serve una capacità fiscale comune europea. Formula che a sud delle Alpi è per lo più vista come soluzione dei problemi di finanza pubblica meno dolorosa di quella in cui ogni Paese deve sistemare il proprio bilancio, e che a nord delle Alpi è considerata sovente come esercizio di scrocconismo. Questo l'inizio dell'articolo di Messori: " Se la Bce confermerà gli orientamenti espressi nella riunione di marzo, azzerando i suoi acquisti netti di titoli governativi, tornerà alla ribalta un problema che la coesistenza di politiche monetarie e fiscali ultra-espansive aveva confinato ai margini: la sostenibilità dei debiti pubblici nei Paesi dell'euro area (Ea) con forti squilibri di bilancio. Durante le prime fasi della pandemia, la sospensione del Patto di stabilità e crescita ha consentito anche a tali Paesi di

Scorie - Investimenti senza rischio, anzi no

Leggendo un'intervista a Innocenzi Cipolletta nela sua veste di presidente dell'Aifi, mi sono imbattuto in questa affermazione: " Crediamo sia opportuno creare un fondo dei fondi di circa quattro miliardi per il private equity e private debt. Per lo Stato è uno strumento per investire senza perdite, a differenza di quanto potrebbe avvenire nei confornti di singole imprese ." Che il presidente di un'associazione di categoria auspichi provvedimenti con denaro dei pagatori di tasse a favore delle società che rappresenta non mi stupisce, avendo sempre considerato sacrosante le parole di Bastiat circa la grande illusione di tutti di tentare di vivere alle spalle di tutti gli altri con cui definiva lo Stato. Tuttavia, è del tutto fuorviante affermare che si tratterebbe per lo Stato di un investimento senza perdite. Certamente l'investimento tramite un fondo di fondi sarebbe più diversificato e la selezione dei singoli interventi spetterebbe a gestori professionali,

Scorie - Mario inizia a zoppicare?

Il proverbio dice che a stare con lo zoppo si impara a zoppicare. Ho l'impressione che Mario Draghi, dopo un anno di governo in cui ha a che fare tutti i giorni con coloro che chiedono agli italiani di essere votati promettendo miracoli e pasti gratis, stia iniziando a zoppicare. In merito alla crisi energetica, che in Italia è particolarmente sentita non da ultimo perché ha scelto di dipendere per il 40% del gas dalla Russia, Draghi ha dichiarato: " Serve un approccio condiviso sugli stoccaggi per rafforzare il potere contrattuale verso i fornitori, la creazione di un tetto Ue al prezzo del gas è al centro di un confronto con la presidente della Commissione. Vogliamo spezzare il legame tra prezzo del gas e ed elettricità, che è in parte prodotta da fonti alternative, il cui prezzo non ha nulla a che vedere con quello del gas ." E " occorre una risposta Ue " anche sul piano della evidente frenata dell'economia in generale. L'utilizzo di questa formula a

Scorie - In nome della nuova emergenza vale tutto?

Dopo aver imposto restrizioni e obblighi per quasi due anni a mezzo DPCM e circolari ministeriali in nome del contrasto al Covid, è ora il turno del contrasto agli effetti dell'invasione russa ai danni dell'Ucraina. Effetti in parte ricondcibili direttamente alla guerra e in parte alle conseguenze (boomerang) delle sanzioni economiche imposte alla Russia. E così il governo ha disposto obblighi di comunicazione alle imprese in merito ai contratti di fornitura verso Paesi extra Ue, riservandosi la facoltà di sancirne la nullità, oltre a comminare sanzioni.  Ha inoltre rafforzato i poteri di quella grottesca figura introdotta nel 2007, ossia il Garante per la sorveglianza dei prezzi, meglio noto come Mr Prezzi. Il quale, ora, avrà il potere di sanzionare gli speculatori, rei di alimentare l'aumento dei prezzi.  Per iniziativa del ministero dello Sviluppo economico, Mr Prezzi potrà imporre sanzioni da 500 a 5mila euro alle imprese " che non forniscono entro 10 giorni chiar

Scorie - E se a fallire fosse il regolatore?

Una caratteristica molto diffusa negli esseri umani consiste nell'invocare l'uso della legislazione o regolamentazione per obbligare altri a fare cose che spontaneamente non fanno, quanto meno non come si ritiene dovrebbero farle. Generalmente questa caratteristica è accentuata per chi, professionalmente, si occupa di insegnare ad altri. Stefano Gatti, professore alla Bocconi, sostiene per esempio che le banche non stiano occupando abbastanza del rischio climatico. A suo parere, si parla troppo poco " dei costi a cui si andrà incontro nel caso in cui si ritardi l'adozione di misure di contenimento a fronte dell'obiettivo net zero entro il 2050. Si tratta di un tema fondamentale non solo per l'economia ma anche per la vivibilità in un pianeta sempre più inospitale ." Eppure, citando un lavoro di ricerca di altri autori, rimarrebbero circa 8,5 anni " per realizzare la decarbonizzazione di un portafoglio di investimenti, assumendo l'obiettivo di mant

Scorie - Alla larga da certi medici dell'economia

Commentando gli "Orientamenti della Commissione europea per la politica di bilancio 2023" per i Paesi dell'eurozona, Gustavo Piga e Patte Lourde scrivono: " L'ossessione per la riduzione del debito fine a sé stessa, purtroppo, si mostra quando si effettua la distinzione tra «Paesi molto... indebitati» – a cui si raccomanda di avviare percorsi di rientro del debito nella prospettiva di ridurre potenziali «spillover all'interno dell'Ue» – e Paesi a basso debito, a cui è raccomandato di investire per la transizione. Un'agenda che prelude dunque a ulteriori divergenze tra "Nord" e "Sud" dell'area euro, che andrebbero a sommarsi a quelle straordinarie di cui testimoniano i dati di performance relativa – sia produttiva che occupazionale – dell'ultimo decennio; con il rischio evidente di ulteriori revanscismi sovranisti e tensioni forse insopportabili per un progetto che ambisce invece (e che diviene politicamente sostenibile solo

Scorie - La normalizzazione che non verrà

All'indomani dell'ultima riunione del Consiglio direttivo della BCE, la delusione da parte di tutti coloro che sono  assuefatti (o dipendenti) dalle politiche monetarie ultraespansive è palpabile. A fronte di una crescita dei prezzi al consumo che si sta dimostrando tutt'altro che transitoria, contrariamente a quanto sostenuto dal mainstream durante buona perte del 2021, la banca centrale ha comunicato l'intenzione di accelerare la fine degli acquisti netti mensili di titoli. Ciò è già stato bollato da più parti come un erorre.  Tra coloro che avrebbero preferito una BCE più prudente, ossia ancora intenta a far funzionare la stampante monetaria a pieni giri, c'è Marcello Messori, il quale scrive:  " Interpretando il suo obiettivo istituzionale secondo i dettami dei manuali di macroeconomia, la Bce ha deciso di privilegiare la stabilità dei prezzi anche a costo di aumentare le probabilità di una stagnazione... Avendo il compito di controllare un'inflazione g

Scorie - Piena indisponibilità

Nella sentenza con la quale la Corte costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum che mirava a consentire agli individui di farsi aiutare a porre volontariamente fine alla propria vita, si legge, tra le altre cose, che la vittoria del Sì avrebbe decretato la piena disponibilità della vita da parte di chiunque è nelle condizioni di prestare un valido consenso alla propria morte. Ma secondo la Corte, " quando viene in rilievo il bene della vita umana, la libertà di autodeterminazione non può mai prevalere incondizionatamente sulle ragioni di tutela del medesimo bene, risultando, al contrario, sempre costituzionalmente necessario un bilanciamento che assicuri una sua tutela minima ." Un individuo può ritenere, per esempio per motivi religiosi, che nessuno debba porre fine alla propria vita, men che meno aiutare altri individui capaci di intendere e di volere a farlo, anche in casi di malattie incurabili che costringono una persona immobile a letto con grandi sofferen

Scorie - Tocca davvero all'UE?

Al termine del Consiglio europeo tenutosi a Versailles, che nella speranza dei fautori della mutualizzazione del debito a livello comunitario doveva rappresentare la rampa di lancio di un nuovo programma di finanziamenti in stile NGEU e che invece si è risolto in un sostanziale nulla di fatto per via delle consuete divergenze di opinione tra Stati, Mario Draghi ha dichiarato: " Occorrerà una convincente risposta di politica di bilancio che, ripeto, non può venire dai bilanci nazionali. Noi abbiamo speso 16 miliardi già ora per mitigare l'effetto dei rincari, ora tocca all'Ue ." Si parla, non so in base a quali calcoli, di costi fino a 2mila miliardi di euro. Indubbiamente l'effetto congiunto della mancanza di prodotti provenienti dall'Ucraina e di quelli provenienti dalla Russia per via delle sanzioni sarà enorme. Va da sé, però, che chi non ha compiuto l'errore di rendersi dipendente dalla Russia per la produzione di energia sia restio a sobbarcarsi oneri

Scorie - Unfit for 55

In questi giorni si sta purtroppo concretizzando in modo tragico quello che coloro che non aderivano al gretathunbergismo imperante negli ultimi anni mettevano in evidenza da tempo, ossia che la transizione verso l'utilizzo di sole fonti di energia rinnovabili e "pulite" era stata impostata senza realismo e con quel dirigismo che solitamente ha conseguenze nefaste. Uno dei talebani della religione verde a livello europeo è indubbiamente Frans Timmermans, socialista, commissario europeo per il clima. Il quale, da tempo, rispondeva con alzate di spalle a chi sollevava perplessità circa la velocità con cui si pretendeva di pianificare l'abbandono dei combustibili fossili. Una situazione nella quale le imprese del settore riducevano gli investimenti, per ovvia mancanza di prospettive a lungo termine dovute alla fatwa brussellese a cui si accodavano i sacerdoti dell'ESG, pronti a mettere nella lista dei cattivi su cui non investire le società petrolifere che non facess

Scorie - La fallacia dei tetti ai prezzi

La forte impennata dei prezzi delle materie utilizzate per produrre energia ha già avuto e continuerà ad avere un impatto significativo per cittadini e imprese. La Commissione europea sta ipotizzando di consentire agli Stati membri di porre in essere misure che rischiano di peggiorare le cose. Si va dalla tassazione sostanzialmente al 100% di quelli che sono considerati extraprofitti realizzati dalle imprese fornitrici, fino all'imposizione di limiti massimi di prezzo. Secondo un portavoce, per far fronte all'emergenza "la Commissione esaminerà tutte le possibili opzioni per limitare l'effetto contagio dei prezzi del gas sui prezzi dell'elettricità, come limiti di prezzo temporanei. " Ridurre la tassazione che cittadini e imprese sopportano su questi beni (in Italia si paga perfino l'IVA sulle accise, ossia una tassa su un'altra tassa) pare non essere un'opzione presa in considerazione. Il problema dell'imposizione di tetti massimi ai prezzi è

Scorie - Non ci sno più i maestri di una volta

In questi giorni in cui si susseguono notizie tragiche dall'Ucraina, capita anche di imbattersi in notizie che strappano un sorriso. Peraltro chi ha subito perdite a causa delle azioni delle persone coinvolte suppongo abbiano ben poco da ridere. Apprendo dall'ANSA che in India è stata arrestata Chitra Ramkrishna, meglio nota come "la Regina della Borsa", già AD della Borsa indiana dal 2013 al 2016, nell'ambito di indagini relative alle perdite registrate durante il suo mandato. L'aspetto curioso riguarda il coinvolgimento di un misterioso "yogi himalayano", che a detta di Ramkrishna ispirava le sue scelte. Pare però che questo consigliere spirituale sia in realtà inesistente, e sia stato inventato da Anand Subramanian, ex dirigente della Borsa, già in prigione per turbativa dei mercati. A sua volta, Subramanian era stato nominato da Ramkrishna a un ruolo apicale in Borsa, con tanto di mega stipendio, pur non avendo esperienza nel settore.  Interrogat

Scorie Moltiplicazioni e utili idioti

Nel consueto editoriale domenicale sul Sole 24 Ore, Sergio Fabbrini invoca " un salto di qualità " per la difesa europea. Dopo aver dato degli "utili idioti" a coloro che non condividono l'idea di alimentare il conflitto inviando armi in Ucraina, Fabbrini riconosce che " i russi non coincidono con i putiniani. Occorre tenere in vita tutte le cooperazioni possibili di tipo economico e culturale con quel Paese, ma contenendo con determinazione la sua espansione militare e riducendo la nostra dipendenza energetica da esso ." Che fare, dunque? Secondo Fabbrini inviare armi e aumentare le spese militari nazionali non basta.  " L'incremento di spesa ha portato alla duplicazione dei progetti e alla moltiplicazione dei costi, con il risultato che abbiamo avuto più spesa nazionale ma meno difesa europea. Occorre invece centralizzare la parte strategica della spesa per la difesa, mettendola al servizio di un progetto europeo di difesa distinto da quelli

Scorie - L'illusione del fondo perduto

Comunque la si pensi in merito alle sanzioni che l'Italia, in accordo con i Paesi dell'Unione europea, applicherà alla Russia a seguito dell'invasione dell'Ucraina, non si può negare che esse abbiano pesanti impatti economici anche per chi le impone. A maggior ragione se si considera che, solo ocn riferimento al gas, il 40% del fabbisogno è stato finora importato dalla Russia. Pasti gratis ovviamente non ne esistono, quindi a livello politico può essere al più stabilito chi paghi (maggiormente) il conto. Da questo punto di vista, la richiesta di Enrico Letta di un ulteriore rinvio delle regole del Patto di stabilità " per consentire a chi pagherà un prezzo per le sanzioni di poter resistere " non elimina il problema. Peggio, però, ha fatto Giorgia Meloni, auspicando che da Bruxelles arrivino risorse " a fondo perduto ". Il fatto è che le risorse devono essere prodotte da qualcuno, e se devono essere assegnato a qualcun altro a fondo perduto ciò equiv

Scorie - Joe (purtroppo) ha un piano

Joe Biden è convinto, dopo il primo anno di presidenza degli Stati Uniti, di aver ottenuto " risultati storici ". L'affermazione a me pare essere involontariamente comica, considerando come sono andate le cose. Incurante degli avvertimenti lanciati anche da economisti keynesiani e di inddiscusso orientamento democratico, come Larry Summers, Biden ha spinto l'espansione fiscale in modalità MMT, mentre la Federal Reserve continuava a immettere nel sistema base monetaria a un ritmo senza precedenti, portando il bilancio ad aumentare di 4mila miliardi di dollari in due anni (praticamente raddoppiandolo). Gli avvertimenti riguardavano i crescenti pericoli che una quantità di deficit spending così elevata avrebbe finito per accelerare la corsa dei prezzi anche a livello di beni al consumo, oltre che delle attività finanziarie e reali. E così la crescita del Pil del 2021, un rimbalzo dopo la caduta del 2020 sbandierato da Biden come "risultato storico" ma frutto di

Scorie - Combattere l'inflazione dando i numeri

Per anni i sostenitori delle politiche monetarie utraespansive hanno rassicurato tutti quanti che non c'era un rischio inflattivo, perché gli indici dei prezzi al consumo registravano incrementi al di sotto del target del 2% annuo identificato dalla maggior parte delle banche centrali come sinonimo di stabilità dei prezzi. Concetto che già di per sé dovrebbe fare riflettere, dato che se qualcosa è stabile non dovrebbe crescere più o meno costantemente del 2% all'anno. Ma tant'è. L'inflazione monetaria distorceva al ribasso tassi di interesse e premi per il rischio, gonfiando i prezzi degli asset finanziari e reali, ma alcuni fattori, come la globalizzazione, i miglioramenti di produttività indotti dagli sviluppi tecnologici e l'invecchiamento della popolazione nei Paesi maggiormente sviluppati, contenevano le dinamiche dei prezzi al consumo. Poi, complice la deglobalizzazione indotta dai vari lockdown degli ultimi due anni e le contemporanee politiche fiscali tipich