Scorie - Persistente temporaneità

Gli esseri umani tendono generalmente ad attribuire a se stessi i meriti dei risultati positivi e a cercare in altri le responsabilità degli insuccessi.

Tra chi fa politica questa tendenza è più spiccata rispetto alla media, con risultati spesso ridicoli. Tipica, per esempio, è l'autoattribuzione da parte dei capi di governo dei risultati positivi in merito alla crescita del Pil o dell'occupazione, mentre al contrario quando le cose vanno male si additano sempre fattori esogeni.

Da ultimo è stato particolarmente ridicolo, a mio parere, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che in occasione della recente pubblicazione del dato sulla crescita del Pil nel 2021 (+5.7%) ha postato sul profilo Twitter della presidenza un grafico con le crescite medie del Pil ottenute dai suoi predecessori, vantando un primato.

Detto che, anche accettando la logica sottostante al ragionamento, sarebbe comunque improrio confrontare un singolo anno, per di più drogato da pesanti stimoli fiscali e monetari e conseguente al precedente crollo del 2020, con i risultati medi realizzati durante i 4-8 anni di presidenza dei predecessori, suppongo che rimarrà deluso chi si aspettasse la pubblicazione da parte di Biden di un analogo confronto grafico con riferimento all'andamento dei prezzi al consumo, ossia a quella che il maistream definisce inflazione.

La quale, con un'ossimorica persistente temporaneità (la parola d'ordine di Fed e Amministrazione negli scorsi mesi), ha raggiunto a gennaio un incremento del 7.5% su base annua, ai massimi da 40 anni. Con buona pace dei percettori di salari, che nel frattempo hanno ottenuto mediamente di 2-3 punti percentuali in meno di aumenti (il tutto ipotizzando che abbiano consumi in linea con il paniere di beni e servizi utilizzato per le rilevazioni dell'inflazione).

Ebbene, seguendo la logica di Biden, i prezzi al consumo sono cresciuti mediamente del 2.9% annuo durante le presidenze da Reagan a Trump, con un massimo del 4.7% medio durante la presidenza Reagan e un minimo dell'1.4% quando presidente era Obama.

Alla pubblicazione del dato, Biden ha dichiarato:

"Supereremo questa sfida. Se i dati odierni sono elevati, le previsioni restano d'una significativa moderazione dell'inflazione entro fine 2022."

Dubito che l'americano medio abbia reagito con entusiasmo.



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