Scorie - Società chiuse
In un lungo articoli nel quale critica fortemente il regime cinese e il suo plenipotenziario Xi Jinping, George Soros offre una definizione per stabilire se una società sia società aperta o chiusa.
"In una società aperta, il ruolo dello Stato è quello di proteggere la libertà dell'individuo. In una società chiusa il ruolo dell'individuo è quello di servire chi governa lo Stato."
La definizione mi sembra effettivamente semplice ed efficace. Occorre allora chiedersi se lo Stato svolga realmente il ruolo attribuitogli in una società aperta. O, volendo porre la questione in altri termini, se, data la definizione, esistono società aperte.
Mentre mi pare non vi siano dubbi sul fatto che in una società definita chiusa l'individuo sia obbligato a servire chi governa lo Stato, occorre chiedersi se vi siano casi in cui realmente lo Stato protegge la libertà dell'individuo.
Tale compito sarebbe in sostanza quello attribuito allo Stato dal liberalismo classico. Il problema, sollevato dai libertari, è che lo Stato, autoproclamandosi in un dato territorio monopolista dell'uso della forza e usando la coercizione per finanziarsi (la tassazione), viola immancabilmente la libertà dell'individuo.
Di conseguenza, non può essere protettore della libertà di ogni individuo. Solo se l'adesione ai (e il pagamento dei) suoi servizi di protezione fosse volontaria potrebbe svolgere la funzione attribuitagli nella definizine di società aperta.
Non essendo questo il caso, ne consegue che non esiste alcuna società realmente aperta. Al contrario, lo Stato è per definizione incompatibile con la società aperta. Al più può essere fatta una distinzione tra diversi livelli di chiusura, in base a quanto gli individui sono obbligati a servire chi governa lo Stato.
Per questo la vera utopia non è quella libertaria di società senza Stato, ma quella liberale classica di uno Stato protettore della libertà dell'individuo.
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