Scorie - Sarà la versione bancaria di Alitalia?

Come è noto, il M5S è contrario alla vendita di MPS, controllata dal Tesoro a seguito del salvataggio deciso a fine 2016. Vagheggiando di costituire una banca pubblica che dovrebbe anche aggregare altre banche malmesse, in nome di un principio inconsapevolmente orwelliano per cui l'unione di debolezze dovrebbe fare la forza, i parlamentari pentastellati affermano:

"Non possiamo avallare regali, peraltro alimentati dal rischio di macroscopici conflitti di interessi. Per questo motivo riteniamo fondamentale che si fermi l'operazione di cessione di Mps a Unicredit, le cui modalità tendono a configurare, giorno dopo giorno, un'incredibile serie di agevolazioni alla banca cosiddetta acquirente." 

Pare infatti che Unicredit, di cui una parte dei soci non gradisce l'operazione fortemente voluta dal PD, da cui peraltro proviene il presidente designato Padoan, pretenda una dote per acquisire MPS.

Incuranti del fatto che, in 5 anni, non si sia mai vista la fila di pretendenti per il Monte, secondo i parlamentari del M5S è necessario che il Tesoro "mantenga la partecipazione nella banca, valutando le sue prospettive di sviluppo come banca pubblica o, in modalità trasparente, la più ampia platea possibile di pretendenti Mps, puntando a salvaguardarne l'italianità e a garantire il minor costo per i cittadini derivante da ogni decisione."

Una cosa a me pare sicura: più si andrà per le lunghe e più alto sarà il conto a carico dei cittadini delle cui tasche sembrano preoccuparsi, a parole, i signori del M5S. Perché il rischio di avere la versione bancaria di Alitalia non mi sembra irrisorio.

Non una grande prospettiva, direi.

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