Scorie - Diritti (non) speciali di prelievo
In questo 2021 l'Italia ha la presidenza del G20, consesso che produce grandi proclami e che non migliora certo le sorti del mondo, peraltro a spese dei pagatori di tasse.
In un intervento inaugurale, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha indicato alcuni temi tanto politically correct quanto scontati.
Tra una pennellata green, un invito a una tassazione equa (ossia più alta) e un richiamo a perseguire "il bene comune globale", Gualtieri non manca di dirsi favorevole a un mantenimento di stimoli fiscali e monetari ovunque. Anche perché: "non vogliamo e non possiamo accontentarci di un ritorno alla normalità."
E quindi avanti con l'esultanza per l'inizio della presidenza di Biden e propositi di "sviluppare nuovi paradigmi per garantire una prosperità diffusa e accompagnare la trasformazione verso società più sostenibili, digitali e inclusive."
Gualtieri rivolge un pensiero anche ai "paesi più vulnerabili".
"La crisi causata dal Covid-19 rischia di compromettere le prospettive di sviluppo dei paesi più vulnerabili. La comunità internazionale ha adottato importanti iniziative per rispondere alle loro immediate esigenze di liquidità. Tuttavia, questi sforzi non sempre bastano a creare uno spazio di manovra sufficiente a far fronte alla crisi e a garantire la sostenibilità del debito. In questo senso, una nuova assegnazione di Diritti Speciali di Prelievo su larga scala contribuirebbe ad aumentare le riserve globali e a sostenere i Paesi con difficoltà valutarie. La Presidenza italiana favorirà inoltre la propria attenzione sui fabbisogni di finanziamento di lungo periodo dei Paesi a basso reddito, perseguendo gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile."
Alla base dell'affermazione di Gualtieri c'è la grande illusione monetaria. I Diritti Speciali di Prelievo emessi dal Fondo Monetario Internazionale non sono risorse reali. In caso contrario, basterebbe emetterne in gran quantità e tutti i problemi dei paesi vulnerabili (e non solo di quelli) troverebbero immediata soluzione.
Nessuna emissione di uno strumento essenzialmente riconducibile a monete fiat può essere assimilato a generazione di ricchezza reale. Ne consegue che, come ogni altro strumento di questo genere, l'unico effetto di un incremento dei DSP può essere la redistribuzione di ricchezza reale a favore degli assegnatari.
Ovviamente da un ministro il cui merito principale è individuato dai suoi estimatori nell'essere un elemento di punta dell'Istituto Gramsci, non mi aspetto che basi le sue argomentazioni sull'effetto Cantillon. Questo, però, non cambia la realtà: dal nulla non si crea ricchezza stampando una qualche forma di denaro.
Commenti
Posta un commento