Scorie - I lettori non sono deficienti

Ogni volta che una categoria cerca di difendere i propri interessi tira in ballo l'interesse generale, quello del consumatore, del lettore o quant'altro.

Una battaglia di lunga data degli editori di giornali riguarda l'obbligo di pubblicazione di determinati documenti sui quotidiani. Obblighi che si tramutano in ricavi in un contesto in cui, da anni, le copie cartacee sono sempre meno vendute.

Si tratti delle comunicazioni degli emittenti di strumenti finanziari o dei bandi di gara, è sempre l'interesse dei cittadini/lettori a essere tirato in ballo per perpetuare un obbligo abbastanza anacronistico.

Secondo la FIEG, la mancata pubblicazione obbligatoria dei bandi degli appalti sui giornali equivarrebbe a "impedire ai cittadini la possibilità di controllo sull'utilizzo delle risorse pubbliche. Qualora il Governo e le forze politiche non dessero seguito nelle prossime ore alla proposta di diversi parlamentari di Fratelli d'Italia e di Forza Italia di prorogare l'obbligo di pubblicazione sulla stampa dei bandi di gara assisteremmo ad una vittoria di coloro che vogliono ridurre la trasparenza sugli appalti; nella poca trasparenza crescono e si moltiplicano inefficienza e malaffare."

In sostanza, si dovrebbe credere che il cittadino interessato non riuscirebbe a documentarsi online, il che è abbastanza ridicolo nel 2024. Suppongo che se si analizzassero i tempi medi di consultazione delle pagine (nelle edizioni online) dei giornali contenenti questi documenti, peraltro scritti in caratteri microscopici per risparmiare spazio, si scoprirebbe che la quasi totalità dei lettori salta direttamente alle altre pagine, quelle che contengono (o dovrebbero contenere) notizie.

Non deve stupire che ogni categoria cerchi di tirare l'acqua al proprio mulino, ma un po' di pudore nel farlo sarebbe anche segno di rispetto verso quegli stessi lettori che, con certe affermazioni, si considerano implicitamente deficienti.

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