Scorie - Minus 24

Su Plus 24 del 2 settembre la cover story riguarda le magre soddisfazioni che hanno avuto i sottoscrittori dei comparti garantiti dei fondi pensione. Non è stato a mio parere evidenziato il problema principale. Plus 24 di solito si concentra sui costi e i conflitti di interessi, che certamente non mancano. Ma pare non ricordare che, fino a un anno fa, i tassi di interesse erano schiacciati a livelli molto bassi, quando non negativi. In tali condizioni, c'era ben poco da garantire.

Uno degli effetti dei lunghi anni di politiche monetarie ultraespansive, durante i quali non ricordo un atteggiamento particolarmente critico (mi si passi questo eufemismo) da parte dell'informazione italiana. Ma questo è un altro discorso.

Tra le prposte per migliorare le prospettive dei futuri pensionati che vogliono una linea "garantita", Plus 24 dà conto del paper "Investi nel tuo futuro e nel futuro del'Italia", di Arun S. Muralidhar, Fabio Galli e Giorgio Fano.

Quest'ultimo spiega: 

"Il risparmiatore previdenziale oggi è obbligato a sottoscrivere dei rischi finanziari sui quali ha pochissimo controllo. Il proprio risparmio è soggetto a rischi di mercato di cui si ha probabilmente poca comprensione. Concetti come "volatilità" e "correlazione delle classi di investimento" non possono essere tradotti, in maniera automatica, in un livello più alto o più basso di tasso di sostituzione."

L'italiano medio non brilla per competenze finanziarie di base, indubbiamente. Ma la consulenza finanziaria esiste per colmare queste lacune. Perfino Plus, che lancia strali una settimana sì e l'altra pure contro i consulenti alle dipendenze o pagati a provvigione da banche e altri intermediari finanziari, ha da ormai tre lustri individuato nei consulenti indipendenti gli angeli custodi delle finanze personali degli italiani. 

I tre ricercatori, al contrario, propongono che tutti i versamenti siano accumulati in uno speciale BTP che non paga cedole periodiche, ma che capitalizza interessi indicizzati all'inflazione, per poi erogare una rendita al momento del pensionamento.

In sostanza, sarebbe una sorta di pensione pubblica ma a capitalizzazione. Quindi non ci sarebbe nessuna diversificazione e un totale rischio di credito nei confronti dello Stato.

A questo proposito, scrive Vitaliano D'Angerio, autore dell'articolo:

"Qualcuno potrebbe anche obiettare che c'è un rischio diversificazione visto che sono soltano BTp. Ma, appunto, garantisce lo Stato italiano."

Proprio per questo l'obiezione, che ha senso in generale, lo ha a maggior ragione.


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