Scorie - Le CBDC non garantiscono la libertà (anzi)
Sul tema delle monete digitali di banche centrali continuano a mio parere a essere raccontate delle cose non del tutto vere o verosimili.
Per esempio Fabio Panetta, attuale menbro del comitato esecutivo della BCE nonché, dal prossimo novembre, governatore della Banca d'Italia, ritiene che, se non si procedesse con l'euro digitale, "l'emergere di attori privati potenzialmente dominanti nel mercato dei pagamenti digitali potrebbe avere un forte impatto sul settore finanziario. Questa è una possibilità reale, come dimostrato dalla recente decisione di PayPal di lanciare la propria valuta denominata in dollari."
Il che è del tutto verosimile.
Meno condivisibile l'affermazione secondo cui l'euro digitale rappresenti "un nuovo paradigma per preservare la sovranità monetaria e garantire la libertà delle persone nell'era digitale."
Di certo le CBDC hanno lo scopo di preservare la "sovranità monetaria". Quanto al garantire la libertà delle persone, credo sia più che legittimo avere dei dubbi.
Al di là delle intenzioni dichiarate e degli accorgimenti in merito alla tutela dei dati delle persone utilizzatrici delle CBDC, il fatto è che questa tutela sarebbe rimessa all'autodisciplina degli stessi soggetti che hanno potere legislativo in materia. Il che non è rassicurante.
E' inoltre legittimo dubitare del fatto che le CBDC non rappresentino un passo verso l'abolizione del contante, ancorché per ora le stesse banche centrali dichiarino che lo affiancheranno solamente.
Non è detto che si arrivi a sistemi di rating sociale come quelli cinesi, ma non lo si può neppure escludere con certezza. D'altra parte non so quanti potessero immaginare, nel 2019, quali limitazioni alla libertà delle persone sarebbe stata imposta a colpi di decreto di lì a un anno.
Quindi è davvero difficile sposare la tesi che le CBDC possano essere uno strumento di garanzia della libertà delle persone.
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