Scorie - La legge speciale delle tre carte
In qualità di neo presidente del M5S, Giuseppe Conte ha iniziato a fare tappa nelle città, partendo da quelle in cui si terranno a breve le elezioni amministrative.
L'approccio dell'avvocato del popolo non sembra particolarmente originale: ovunque va promette di spendere soldi che qualcun altro dovrà prima o poi sborsare.
Per esempio, secondo Conte occorre "dare a Milano la spinta necessaria per tornare a essere la locomotiva del Paese, la frontiera di una crescita e di uno sviluppo sostenibili nel quadro di un'economia eco-sociale di mercato. Sarà necessario adottare una legge speciale per la città che le garantisca tutti gli strumenti per vincere la sfida di portare Milano e l'Italia al centro del mondo."
Qualche settimana addietro, Conte aveva sottoscritto il patto per Napoli, per convincere Gaetano Manfredi ad accettare la candidatura appoggiata da M5S e PD. Il patto prevede una legge speciale per Napoli, il cui succo consiste nel porre il debito pregresso della città a carico anche dei pagatori di tasse non partenopei.
A Milano propone di spendere soldi, che qualcun altro dovrà sborsare, per intervenire contro la povertà, dato che, stando a Conte "duecentomila bambini vivono nella povertà nella metropoli."
Forse credendo di poter moltiplicare i pani e i pesci, l'avvocato del popolo ha intanto moltiplicato per dieci il numero di bambini indigenti della città metropolitana di Milano.
Va da sé che se in ogni città Conte propone una legge speciale di spesa a carico del resto del Paese, tutto si risolve in uno squallido gioco delle tre carte.
Non male come inizio…
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