Scorie - Il (non) pianificatore
Intervistato dal Corriere della Sera, a una domanda relativa all'uso del goden power nonché alle modalità di intervento su Aspi, Alitalia ed ex Ilva, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, ha risposto:
"Noi abbiamo le nostre ragioni specifiche e per i casi che citate ce ne sono diverse, tutte molto buone, per giustificare un'attenzione particolare da parte del governo. Ma non stiamo diventando un'economia pianificata, tutt'altro, rimaniamo uno dei Paesi più aperti agli investimenti esteri e sono numerosi i gruppi multinazionali che hanno partecipazioni di controllo in società italiane, stabilimenti e impianti, che producono utili e lavoro. Siamo un'economia di mercato, che tutela e incoraggia l'iniziativa imprenditoriale ed è ricca di opportunità di investimento. E avere una strategia industriale e una visione europea sono fattori di incoraggiamento, non di freno."
Se l'Italia non sta diventando un'economia pianificata, probabilmente è per l'incapacità dei potenziali pianificatori di redigere un piano. Che peraltro sarebbe destinato al fallimento, come sempre nei casi di economie pianificate, per via della inevitabile mancanza del requisito della onniscienza da parte del pianificatore. Nel caso italiano, direi che siamo ben oltre la mancanza di quel requisito.
Non credo, però, che si possa dire che l'Italia è un'economia di mercato, a meno di non snaturare la parola "mercato". Cosa che peraltro avviene tutti i giorni, a onor del vero non solo in Italia.
Il culmine, però, Gualtieri lo raggiunge quando sostiene che "incoraggia l'iniziativa imprenditoriale". Peccato che l'Italia non figuri molto bene in tutte le classifiche sul fare business che vengono compilate in giro per il mondo.
E il fatto di regolare i conti con le imprese sgradite non già dinanzi a un giudice terzo, bensì utilizzando la decretazione, non è proprio uno spot dei migliori per fare coraggio a chi vuole intraprendere.
Ma cosa non si direbbe pur di allungare la vita a un governo traballante…
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