Scorie - Cronaca di un flop annunciato

Tra i provvedimenti assunto dal Governo per far fronte alle conseguenze del Covid-19, ve ne erano un paio rivolti alle amministrazioni locali. Uno riguardava la possibilità di rinegoziare i mutui con Cassa Depositi e Prestiti; l'altro consentiva di ottenere dalla stessa CDP delle anticipazioni di liquidità per saldare i debiti nei confronti dei fornitori, che continuano a essere pagati in media ben oltre i 30/60 giorni previsti dalle norme in vigore ormai dai tempi del governo Monti.

Mentre il primo provvedimento ha riscosso notevole successo tra le amministrazioni locali, il secondo è stato un autentico flop.

Invece di arrivare a saldare 12 miliardi di arretrati, ossia i due terzi dei 18 miliardi di stock, le anticipazioni richieste hanno totalizzato poco più di un miliardo. Viceversa, circa 3.100 enti hanno rinegoziato 80.000 mutui per un totale di circa 20 miliardi.

I motivi delle diverse fortune dei due provvedimenti non sono difficili da intuire. Nel primo caso, le amministrazioni non hanno nessun reale incentivo a velocizzare i pagamenti dei fornitori. Non sono previste sanzioni se allungano i tempi.

Nel secondo caso, al contrario, l'abbassamento delle rate libera risorse da spendere in altro modo, essendo quasi certo che non saranno semplicemente ridotte le spese complessive.

Bastava un po' di realismo e buon senso per prevedere come sarebbe andata.

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